Occhiali spaziali: innovazione e tecnologia dalla Terra allo spazio al Centro Ottico Rossini & Licciulli di Parabiago
A Parabiago, al centro ottico Rossini & Licciulli , che si trova al numero civico 44 della statale del Sempione,
“Orrore!”. E’ stato questo il primo commento del parroco di Cerello con Battuello (Corbetta, MI) don Paolo Vignola, che riassume l’esperienza vissuta con la comitiva di 25 giovani e accompagnatori che, assieme a lui e dal 26 al 30 dicembre 2019, hanno vissuto il viaggio-pellegrinaggio nei campi di sterminio e concentramento polacchi di Auschwitz e Birkenau (posti nelle vicinanze della cittadina polacca di Oświęcim). In particolare, il campo di sterminio di Birkenau fu uno dei tre campi principali che formavano il complesso concentrazionario situato nelle vicinanze di Auschwitz, in Polonia.
Si è trattato di un viaggio preparato molto tempo prima attraverso sette incontri tenuti con i ragazzi che hanno preso parte al viaggio e che hanno approfondito la storia e la cultura ebraica.
“A questo viaggio ci siamo preparati con costanza e diligenza, spaziando in sette incontri un percorso che dalla riflessione sul regime nazista ha toccato l’ebraicità nei suoi tratti culturali, passando anche attraverso una conoscenza della storia polacca moderna e contemporanea – ha specificato don Paolo – Tutto ciò non è comunque bastato: nell’esperienza vissuta siamo rimasti disorientati e amareggiati”.
“Orrore. Ritengo che sia l’unico aggettivo che si approssimi a ciò che abbiamo visto nei campi di sterminio – prosegue il sacerdote – L’approssimazione riempie quell’intervallo che esiste tra il pensiero e l’immaginabile, tra l’umanità e il suo contrario. Infatti non è spiegabile, è inenarrabile quanto l’uomo, capace di grandi azioni, possa determinarsi nell’opposto spingendosi in un male assoluto avvalorato dall’intelligenza e da professionalità sempre più elevate”.
Molti ragazzi sono rimasti impressionati dai cumuli di capelli rimasti ancora oggi a testimonianza di quanti hanno perso la vita in questi campi. Rasati prima di diventare prigionieri o dopo essere stati uccisi. Privati della personalità, dell’umanità. Inutili come persone se non che dannosi (per il pensiero dei nazisti), ma sfruttati da questi fino all’ultimo come una materia prima. Molti dei capelli sono stati utilizzati come combustibile, in parte per produrre stoffe o imbottiture (fonti storiche). Ecco allora che i ragazzi corbettesi sono rimasti impressionati dall’impatto visivo che ha prodotto una riflessione: se la mole di capelli rimasti appare come una goccia nel mare, quante vite sono passate e si sono spente ad Auschwitz e Birkenau?
Due le riflessioni compiute da don Paolo Vignola, che si è fatto portavoce delle emozioni vissute dai giovani e accompagnatori della comitiva: “Vorrei sottolineare quanto detto in altre occasioni e cioè la differenza tra essere bravi e buoni. I nazisti ci hanno insegnato che si può essere bravi nel male, organizzandosi in maniera scientifica e sistematicamente in maniera sempre più efficace. Dobbiamo invece diventare maggiormente cittadini buoni della terra per un futuro nel cielo. L’ultima riflessione – conclude – consiste nel diventare più conspevoli di ciò che abbiamo noi, oggi: ovvero sia una storia di pace e di benessere nella quale non abbiamo mai sperimentato la vera cattiveria, in modo assoluto, nei fatti e nel tempo”.
Il viaggio ha incluso anche la visita alla fabbrica di Schindler, imprenditore tedesco ricordato per aver salvato durante la seconda guerra mondiale più di 1.000 ebrei dallo sterminio della Shoah, utilizzando il pretesto di impiegarli come personale necessario allo sforzo bellico presso la sua fabbrica di utensili nel distretto industriale di Zablocie (Cracovia).
E poi ancora la stessa città di Cracovia, nonchè la miniera di sale di Wieliczka, nell’Area metropolitana di Cracovia. Quest’ultima è stata utilizzata per l’estrazione del sale dal Settecento al 1996. È una delle più antiche miniere di sale al mondo.
Articolo aggiornato il 08/01/2020 15:32