Occhiali spaziali: innovazione e tecnologia dalla Terra allo spazio al Centro Ottico Rossini & Licciulli di Parabiago
A Parabiago, al centro ottico Rossini & Licciulli , che si trova al numero civico 44 della statale del Sempione,
Nella parrocchia di San Vincenzo martire, a Cerello di Corbetta, lunedì 6 gennaio 2020 ha trovato posto tra le celebrazioni dell’Epifania anche la premiazione dei presepi.
Il parroco di Cerello con Battuello, don Paolo Vignola, ha celebrato la messa solenne dell’Epifania e ha ricordato che la festa prende il nome greco di “manifestazione“, ovvero sia di quando Dio fatto uomo si rivela al mondo attraverso i re Magi che adorano Gesù Bambino. Da qui la riflessione sui doni: oro destinato a un re, incenso riservato a ciò che è spirituale e sacro e che sale al cielo, mirra che è unguento lenitivo dei mali e che rimanda oltretutto alla Pasqua. Del resto, gli stessi campanelli suonati dai chierichetti durante la celebrazione hanno voluto rimandare a quella “sveglia” o annuncio di ressurrezione di Pasqua in un ciclo che ha un inzio, una manifestazione e un proseguo.
Don Paolo ha così sottolineato come gli stessi doni dei re Magi sono il frutto del lavoro dell’uomo da donare a Dio. Allo stesso modo, i presepi presentati dai bambini in età scolare sono stati il frutto del loro lavoro, ingegno, studio: un tributo a Dio che rappresenta e celebra la sua nascita come Bambinello indifeso, che la tradizione vuole raffigurare con le braccia aperte e tese allo stesso modo del Cristo in croce, proprio per richiamare a ciò che si compirà perchè scritto.
In ordine alfabetico:
Andrea Gioffrè (scuole medie) per la categoria della tradizione con un presepe tradizionale che ha utilizzato materiale naturale come il legno, il muschio, il mais e ciò che la natura ha messo a disposizione. Un vero e proprio paese in miniatura che rappresenta la sapienza e la tradizione di anni. Ogni statuina ha il suo significato religioso, così come il modo di farla figuare nel plastico. Il bello di riscoprire le nostre radici.
Federico Palazzi (scuole elementari) per la categoria del significato. Partendo dalla visita al sacro monte di Orta, le cui cappelle mostrano la vita di San Francesco, il bambino ha letto il libro (per ragazzi) sulla vita di San Francesco. Da lì la scoperta che fu il Santo a volere il presepe e che proprio San Francesco predicava l’amore e il rispetto della natura. A seguire la lettura dell’enciclica di Papa Francesco sulla devastazione dell’Amazzonia (versione ragazzi) a fini speculativi e il presepe- trittico: dal sacro monte di Orta fatto di carta con le cappelle ricavate da tappi di sughero allo scempio dell’Amazzonia e all’inquinamento delle città con la plastica che finisce negli oceani. In mezzo, il senso vero della vita: il Natale con la natività. Il tutto realizzato con materiale a km-zero (del proprio giardino con figure di carta stampata).
Luca Pallavicini (scuole medie) per la categoria delle tecnica e ingegno. Per il secondo anno consecutivo, Luca si è aggiudicato il premio di categoria rappresentando l’Avvento in una grande lanterna-presepio fatta di cartone e di materiale quasi totalmente “green”. Girando una sola leva, il meccanismo manuale ha fatto vedere la natività, la cometa, l’arrivo dei Magi sulle quattro facciate della lanterna. Intuito e creatività che diventano “magia”.
Sebbene la figura della Befana sia una figura che richiama a riti pagani sulla fine dell’anno e il ciclo della vita che si rigenera con l’arrivo del nuovo anno, le volontarie della parrocchia hanno preparato per i più piccoli ben 70 calze imbottite di dolciumi e, con un impegno non indifferente fatto di ore di lavoro per creare manufatti artigianali (sciarpe, candele, penne, segnalibri, borse, e quant’altro), hanno allestito il banco dell’affollatissma tombola dell’Epifania che ha visto moltissimi premi donati anche dai parrocchiani.
Un successo di numeri, impegno economico e di volontariato a favore della parrocchia e dei più bisognosi.
Articolo aggiornato il 06/01/2020 20:17