Agricoltori e Ringraziamento a Cerello. Nitrati e inquinamento: le criticità
Da sempre il territorio di Cerello di Corbetta è legato a doppio filo con gli agricoltori e le aziende agricole. Il legame si è rafforzato anche con don Paolo Vignola, parroco di Cerello con Battuello, che è solito evidenziare la valenza del lavoro degli agricoltori nel rispetto dell’ambiente, dei tempi della natura. Il sacerdote pone spesso in evidenza ad adulti e bambini la questione ambientale e l’importanza del rispetto dell’ambiente. Tutti temi che si sono rinnovati domenica 1° dicembre durante la “Festa del Ringraziamento”. Presente con fascia tricolore anche l’assessore corbettese Chiara Lavazza.
Nonostante il maltempo e grazie all’impegno degli agricoltori, i trattori hanno sfilato per le vie della frazione raggiungendo la chiesa di San Vincenzo martire dove si è svolta la messa solenne con l’offerta degli agricoltori di cesti gastronomici. Don Paolo Vignola ha benedetto i mezzi agricoli e ha consegnato a ciascuno degli agricoltori presenti una pergamena con preghiera a San Matteo, protettore dei trattori, nonchè un’ampollina di acqua benedetta. Il cibo offerto verrà distribuito tra i bisognosi della parrocchia e di Corbetta. “Ognuno ha donato qualcosa e questo è molto importante – ha commentato don Paolo – Il Signore ci aiuti però anche ad accontentarci e a ringraziare per quello che abbiamo”.
Questione nitrati
Gli agricoltori a Cerello, Corbetta e negli immediati dintorni sono rimasti in pochi, ma quei pochi tengono duro come possono, sempre più schiacciati da norme burocratiche e imposizioni fiscali. Molti di loro sono già alla seconda o terza generazione. E’ un lavoro duro ma che si fa innanzitutto per passione e poi per tradizione. C’è chi si innova, chi tenta strade diversificate come quella della produzione di latte di capra con l’allevamento annesso. Chi continua a produrre latte. Il problema correlato è però quello dei nitrati che derivano dal liquame prodotto dagli animali. Nitrati che comunque hanno una componente inquinante se immessi nell’ambiente.
“Facciamo fatica a rimanere a norma di legge – spiega Fabio Locatelli dell’azienda Garavaglia di Albairate, che produce anche latte crudo – Il Governo Renzi impose regole a nostro avviso non ben ponderate sui liquami. Non se ne possono gettare nel terreno da novembre a febbraio se non in ‘finestre’ prestabilite. Quest’ultime però ci vengono comunicate spesso con poco preavviso tramite il cellulare e riguardano orari o giorni impensabili come può essere Natale o generalmente il fine settimana, la notte”. In un lavoro già per sè duro, si va quindi ad aumentare l’aggravio dei tempi di lavoro. “Ci hanno obbligato a costruire vasche di raccolta – prosegue Locatelli – ma se piove o nevica gli animali non possono uscire nei campi e quindi il liquame prodotto in azienda aumenta ancor di più. Si sta sempre a guardare e sfruttare queste ‘finestre’ ma c’è chi fa il furbo”.
Fortunatamente a Corbetta non si verificano spesso episodi di puzze anomale relative proprio ai nitrati del liquame ma nella vicina Magenta, ad esempio, multe ne sono state date.
“Se non si rispettano le norme, si va incontro a sanzioni che vanno dai 500 ai 3mila euro e per noi cha abbiamo margini di guadagno minimi sono bei soldi – conclude Locatelli – Purtoppo sulla questione non abbiamo ottenuto nulla finora a livello normativo anche perchè le sigle di rappresentanza di noi agricoltori non si muovono abbastanza secondo me”. Resta dunque il problema normativo che non viene risolto anche a seguito dell’instabilità governativa in Italia, il problema lavorativo e quello prioritario del rispetto dell’ambiente.
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