Occhiali spaziali: innovazione e tecnologia dalla Terra allo spazio al Centro Ottico Rossini & Licciulli di Parabiago
A Parabiago, al centro ottico Rossini & Licciulli , che si trova al numero civico 44 della statale del Sempione,
Milano sotto la pioggia. E’ una immagine generalmente romantica, con un filo di leggera melanconia, come quella che lascia sulla pelle il ricordo della carezza dell’amante. Oggi no. Milano sotto la pioggia è l’immagine di tanti disperati che dormono per strada e che vivono come se fossero in un suk, ma al freddo.
Che la città non sia solo il centro bello, citylife e i negozi di via Montenapoleone e di corso Buenos Aires lo si sa da parecchio tempo. Però mai come in questi giorni di pioggia ci si rende conto della differenza che passa fra i quartieri bene e quelli della periferia.
Questa foto, pubblicata su Facebook sabato mattina dal consigliere di municipio Piermario Sarina mostra uno di tanti angoli della città che sono diventati quasi peggio dei suk africani.
Se si percorrere viale Brianza fino ai ponti della ferrovia, quelli con quelle belle colonne che indicano quanta cura è stata messa nel costruirli, si possono contare le persone che dormono per terra. Quasi una per ogni colonna liberty. Sono quasi tutti immigrati, la maggior parte sono nuovi arrivi che dovevano essere collocati nei paesi del resto dell’Europa. I più ricchi hanno anche una brandina.
La galleria è diventata il sostituto del dormitorio pubblico ,fra le auto che la percorrono in un senso e nell’altro. Se quest’inverno quei poveracci non moriranno di freddo, moriranno per aver respirato per tante ore gas di scarico delle auto in galleria. ” E’ così da quando hanno chiuso il centro di accoglienza che c’era qua dietro. ” dicono le persone che vivono in quelle zone.
Alla stazione capolinea della metropolitana linea rossa di Molino Dorino da un paio di settimane è apparsa una brandina con materassi e coperte, una sedia a rotelle e un uomo che passa lì le notti e che chiede l’elemosina. Non è l’unica fermata del metro che serve da dormitorio ai disperati. Non c’è angolo della città in cui non vi sia qualcuno che dorme sotto i portici, al riparo di qualche tettoia o che si è costruito capanne di fortuna in mezzo alle rotatorie, o nei giardini pubblici.
Ci sono posti anche non lontani dal centro storico in cui per entrare nei negozi bisogna quasi scavalcare le persone sdraiate per terra. La maggior parte sono stranieri. Moltissimi africani ma anche gente che arrivata dall’Europa. Gente venuta in Italia per lavoro e poi rovinata dalla crisi. E’ tutta gente che vive di stenti, di piccolo spaccio, di portafogli rubati. Tutti hanno una storia alle spalle e nessun futuro davanti. E’ questa,oggi, l’immagine di Milano sotto la pioggia.
Articolo aggiornato il 03/03/2021 13:56