Madonna di Corbetta: il dipinto, il libro
Il quadro della Madonna dei miracoli di Corbetta che tiene tra le ginocchia il Bambinello è da sempre parte della storia della città. Nel quadro si intrecciano arte, cultura, devozione. E’ lo stesso del primo miracolo del 1555, quando la Beata Vergine si staccò dal dipinto per andare a riprendere Gesù Bambino, staccatosi a sua volta dal quadro per giocare con i piccoli corbettesi di allora e con il mutolino che riacquistò la parola nel miracolo.
Il dipinto in questione della Madonna di Corbetta è divenuto una sezione del libro “La bottega degli Zavattari”, scritto dalla storica dell’arte Roberta Delmoro, con il contributo della restauratrice e per l’appunto coautrice Gabriella Mantovani, che ha scritto l’appendice del volume. Lo stesso che sarà presentato alle 21 di sabato 30 novembre 2019 in sala Grassi del palazzo municipale di Corbetta, su iniziativa dell’associazione “Gruppo devoti della Madonna dei miracoli di Corbetta”. Prenderanno parte alla serata, che gode del patrocinio del Comune, Roberta Delmoro, Gabriella Mantovani, il sindaco Marco Ballarini, don Giuseppe Galbusera parroco di Corbetta e rettore del santuario arcivescovile, il presidente dell’associazione Enzo Alemani e lo scrittore nonchè storico e membro del Gruppo devoti Andrea Balzarotti.
Il filo rosso con Corbetta
“Il filo conduttore tra gli Zavattari, il libro e Corbetta è l’opera d’arte in questione – premette lo storico e scrittore Andrea Balzarotti – Gregorio Zavattari è uno dei principali artisti dell’omonima famiglia di pittori. Realizzò l’opera che originariamente era stata posta sulla facciata della chiesa allora dedicata a San Nicola. Era nel 1475, mentre il primo miracolo è datato 1555. Il libro fa conoscere meglio non solo l’opera intesa come artistica e oggetto di devozione, ma mette in luce i legami di Corbetta con la buona società ed acculturata milanese dell’epoca. Stilisticamente e dal punto di vista della resa grafica, Madonna e Bambino si avvicinano molto alle figure proposte a Monza: quelle della cappella degli Zavattari dov’è conservata la corona ferrea di Teodolinda“. Si ricorda che la leggenda vuole che uno dei chiodi della croce di Gesù fu usato per tenere insieme la corona. E poi il primo miracolo a Corbetta, i collegamenti con Milano. Sono tante, dunque, le storie e la storia che stanno dietro al dipinto.
Il taglio del volume
Il volume compie un’esplorazione del contesto storico-artistico ma anche politico e culturale nel quale operano i pittori della famiglia degli Zavattari. Dietro al volume c’è un lavoro di spoglio e ricerca di documenti inerenti alla famiglia di artisti che per oltre un secolo lasciarono un’impronta a Milano, in Lombadria e nel nostro territorio proprio grazie a questo dipinto della Madonna dei miracoli. Un’opera non scontata, anche se allora Corbetta era capo pieve. Si trattava comunque della mano di un artista famoso, Gregorio Zavattari, abituato a ben altre commissioni.
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