Cronaca Lombardia

Il caso di Allegra. Cosa fanno le assistenti sociali

Voghera. Le assistenti sociali che si occupano del caso di Allegra hanno sospeso gli incontri fra genitori e bambina di loro iniziativa perchè il primo novembre è festa e perchè dicono che lo spazio neutro ( una stanza) in cui dovevano incontrarsi è inquinato da rapporti relazionali. Il risultato dell’intervista telefonica alle due dottoresse della tutela minori.

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Le premesse

Questo articolo ha necessità di molte premesse. Potete anche saltare il paragrafo, ma io devo scriverlo comunque. Quando ho iniziato a occuparmi del problema degli affidi dei bambini in comunità mi sono imposta di non credere a priori ai genitori, di occuparmi solo del punto di vista e dell’interesse dei bambini e di non intromettermi troppo. Cioè non volevo chiamare e chiedere spiegazioni a educatori, assistenti sociali, giudici e altri operatori e fare loro delle domande cui magari non riuscivano a rispondere. Non voglio che il mio personale desiderio di giustizia sociale inquini la mia professionalità. Volevo lasciare alla cronaca il compito della testimonianza e evitare in ogni modo il rischio di danneggiare l’interesse dei bambini.

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Ho fatto una eccezione a causa dello spazio neutro

Ho cercato la dottoressa Vettorello e la dottoressa Milanesi del servizio tutela minori che si occupano di Allegra, ho lasciato detto al centralinista di essere una giornalista, che stavo occupandomi del caso di Allegra e che avevo saputo della sospensione degli incontri con i genitori di Allegra e che volevo alcune spiegazioni sul significato della mancanza di neutralità dello spazio neutro. Mi hanno richiamato loro due e specificato di essere ambedue presenti alla telefonata. Le mie domande riguardavano esclusivamente la definizione di Spazio Neutro non più neutro. In genere non pubblico email, lettere o conversazioni. Però in questo caso, appellandomi al diritto di cronaca e alla ufficialità della mail, pubblicherò il testo della mail inviata, il 31 ottobre, dai servizi sociali alla madre di Allegra e al suo avvocato.

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La email

Non vi pubblico lo screenshot ma solo il testo il testo della email del 31ottobre ore 10.56. “R. Visite Allegra (n.d.r.: è un nome di fantasia): Buongiorno, confermo quanto già comunicato alla sua assistita che l’incontro dell’ 1/11 non si terrà in quanto giorno festivo. Si informa altrensì che non si reputa più opportuno svolgere lo spazio neutro presso i locali del servizio Tutela di Voghera in quanto non si possono garantire le condizioni di adeguata neutralità che lo spazio neutro dovrebbe avere. Si sta provvedendo a reperire un’altra sede dove effettuare gli incontri e, al più presto verrà comunicata la data. In considerazione del mancato incontro della giornata di sabato verrà effettuata la telefonata…” “Cordiali saluti. Firmato Elena Vettorello e Manuela Milanesi.” Il contenuto della mail mi è stato confermato dalle due assistenti sociali che mi hanno richiamato sapendo perfettamente che sono una giornalista e che avrei posto domande su questa mail di cui anche loro mi hanno informata.

Lo spazio neutro

Per qualunque motivo i bambini siano tolti ai genitori (ricordiamo che i genitori di Allegra sono stati assolti per non aver commesso il fatto dall’accusa di maltrattamenti) molto spesso mamma e papà non possono sapere dove sono ospitati i figli e non possono recarsi all’interno della comunità. Gli incontri con i genitori avvengono ogni settimana o ogni 15 giorni a seconda della disponibilità degli impiegati (educatori o assistenti sociali) in cosiddetti “spazi neutri”, che consistono in una stanza in cui si riuniscono i bambini, un educatore che funge da accompagnatore e sorvegliante e i genitori. Generalmente bambini e genitori possono vedersi per un’ora. Per la disponibilità e l’organizzazione di questi spazi neutri associazioni onlus e le cooperative che forniscono i servizi di tutela minori prendono, letteralmente, una barcata di denaro pubblico.

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La neutralità e l’intervista alle due assistenti sociali

Lasciamo stare il fatto che un incontro fra genitori e bambini già stabilito da tempo per il primo novembre è stato annullato il 31 ottobre perchè pare si siano accorti solo in quel momento che è Ognissanti. Nella Intervista alle due assistenti sociali mi sono concentrata sulla definizione di spazio neutro non più neutro. Ho chiesto se il problema era relativo alla struttura. Se la stanza in cui dovevano ritrovarsi Allegra, genitori ed educatore aveva i vetri rotti, se cadeva il soffitto, o se c’era qualche altro problema relativo alla stanza. Con la voce della dott. ssa Elena Vettorello, responsabile dei servizi sociali tutela minori di Voghera, mi è stato detto che la stanza non aveva problemi strutturali.

Spazio neutro inquinato

Hanno aggiunto che lo spazio neutro era inquinato. Ho chiesto di quale tipo di inquinamento parlavano e se per caso la stanza era stata invasa dai topi o da insetti o da qualche inquinante. Mi hanno risposto che l’inquinamento era di tipo relazionale. Cioè il problema non risiede nello spazio, nella stanza, ma nella relazione fra le persone che vi ci trovano. Una scusa abbastanza strana perchè se tre persone vogliono litigare, litigano qualunque ovunque siano. Lo ho fatto notare. Mi hanno risposto che dovevo fare un accesso agli atti al tribunale dei minori. Non ho il tempo. Il giudice che si dovrebbe occupare di Allegra ha la caratteristica di non essere molto presente, ma sono più che ragionevolmente convinta che non ha fatto, al 31 ottobre, una ordinanza urgente per la sospensione degli incontri fra genitori e Allegra al primo novembre. Di un provvedimento simile non è al corrente nessuno. Me lo hanno confermato le stesse assistenti sciali Vettorello e Milanesi, dicendomi che se avessero trovato uno spazio neutro disponibile avrebbero riattivato immediatamente le visite, anche nel pomeriggio stesso.

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Sono una donna confusa, ma cerco di essere una giornalista logica

Come cittadina fiduciosa nelle istituzioni sarei una donna confusa, ma disponibile ad accettare che qualcuno possa giudicare professionalmente quello che non capisco. Come giornalista però non sono confusa, sono bastarda. Quindi fatto la domanda diretta.” Da quello che state dicendomi sulla sospensione degli incontri fra Allegra e i suoi genitori e dell’inquinamento dello spazio neutro risulta che avete trovato una scusa per sospendere gli incontri senza avere una ordinanza del giudice. Ne siete coscienti? Se scrivo quello che mi state dicendo, è quello che risulterà dalla conseguenza logica della frasi, ne siete consapevoli? Non vi conviene essere più chiare sul problema?” Erano coscienti. Mi hanno risposto che “Questa è una sua illazione”, senza sapere probabilmente che questa è la tipica risposta che mi danno i politici quando li becco a dire una bugia palese e non sanno più cosa rispondere. Corrisponde a “Questo lo dici tu, non io. Io ho la bocca chiusa. Non parlo, non sento, non vedo.” ma si sa sempre che è la verità e che sono stati sgamati. Ho tentato ancora di farmi spiegare le motivazioni. Le due assistenti sociali si sono trincerate dietro un improbabile e assurdo segreto professionale.

La conclusione. La prigioniera punita è Allegra

In questo caso io sono legata solo al dovere di cronaca e devo proteggere solo la vittima più debole di questa situazione: Allegra. Sarà lei che non avrà i dolcetti di ognissanti, che non avrà il suo costumino da dracula che i genitori gli avevano comprato, sarà lei che passerà il week end in solitudine, senza vedere i genitori all’incontro che aveva atteso per 15 giorni. Sarà lei che non riceverà il cambio della biancheria, e non avrà quell’abbraccio e quel bacio della mamma e del papà atteso per tanto tempo. Le concederanno, in sostituzione, una telefonata con i genitori. Scusatemi se lo dico ma sono scandalizzata. Allegra è una bambina di 8 anni! Nemmeno a Guantalamo si arrivava a tanto in tema di torture psicologiche. Ho fatto notare alle due assistenti sociali, a fine della telefonata, che è la bambina che è stata punita dal loro atteggiamento. E’ sceso il silenzio. Si sentiva, palpabile anche attraverso lo smartphone, il loro imbarazzo.

Le due assistenti sociali stanno forse lottando per la loro posizione lavorativa, o sindacale per il diritto alle ferie di Halloween, o professionale, dato che fanno parte e si sono adattate ad un “sistema di potere” che sottrae il diritto costituzionale di essere genitori agli adulti e che lo fa sulla pelle dei bambini. Una cosa mi è parsa certa: ad Allegra non avevano minimamente pensato.

Le mie illazioni (non prendetele come oro colato)

Una illazione finale la devo fare. In questo caso si tratta davvero di una illazione, cioè di una mia “deduzione, più o meno motivata, di una conseguenza”, un “Giudizio formulato per via deduttiva, che ha per risultato una ipotesi.” Allegra non può incontrare i suoi genitori perchè stanno trattando per il suo trasferimento in un’altra scuola e in un’altra comunità dopo che quella in cui si trova non ha saputo gestire il suo inserimento scolastico, senza dirlo ai genitori.
Oppure perchè se Allegra vedesse i genitori riuscirebbe, di nascosto, a dire loro che c’è una coppia che la va a prendere e la porta fuori dalla comunità, che è in genere la premessa di un affido extrafamiliare, preadottivo, deciso nonostante non sia mai stata tolta la patria podestà ai genitori. Sarà vero? Non lo sarà? Succederà qualcosa dopo che ho scritto questo articolo? Allegra sarà liberata e potrà tornare a casa, o perlomeno potrà essere affidata agli zii? Non lo so. So solo che il fantasma di Bibbiano è sospeso anche sulla Lombardia e tremo all’idea che possa, nei giorni dei Morti, prendere corpo.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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