10 posti assurdi per nascondere la droga
Milano. Nelle notizie di cronaca nera spesso incontriamo degli spacciatori che riescono a strapparci una risata, per la fantasia che utilizzano nei tentativi di nascondere la droga alle forze dell’ordine. Alcuni posti sono davvero ridicoli.
L’accappatoio in bagno
E’ successo proprio ieri alle 18.30 in via Angelo della Pergola. Gli agenti della Squadra Mobile di Milano stavano facendo dei controlli casuali di contrasto allo spaccio di stupefacenti quando, nei pressi di un bar, hanno fermato un 34enne argentino disoccupato. L’uomo aveva nascosto 9 grammi di ketamina in un involucro di carta che teneva in tasca. Con sè aveva anche 240 euro e un mazzo di chiavi dell’ appartamento in cui vive con la sua ragazza (estranea ai fatti). Su una mensola, nascosti fra altri oggetti c’erano 2400 euro in contanti e 363 grammi di pastiglie di ketamina, distribuiti fra la mensola, il sottoscala e la tasca dell’accapatoio, in bagno.
Le mutande
L’abitudine di mettere le dosi nelle mutande è diffusa fra i pusher che fanno le consegne a domicilio, in bicicletta. Ci mettono tutte cose che si sniffano, si fumano e si ingoiano. Alcuni pensano che agenti e militari non abbiano il coraggio di perquisirli fino nelle parti intime, altri pensano che sia una posizione pratica per non perdere sacchetti e sacchettini durante la corsa in bicicletta. Il nascondiglio è però conosciuto e quindi lo stupefacente viene regolarmente trovato.
La power bank e il posacenere
Anche questo nascondiglio non è passato inosservato. Lo scorso 28 ottobre 2019, intorno alle 23.40, in via Melchiorre Gioia, gli agenti della Squadra Mobile di Milano hanno arrestato un 39enne originario del Gambia. L’uomo era nella sua auto e aveva appena fatto salire un cliente cui aveva venduto una dose di cocaina. Il 39enne aveva con sè 200 euro e 2 involucri di cocaina erano nascosti nel posacenere dell’automobile.
Altri 14 involucri, per 7 grammi di cocaina, erano nascosti all’interno di una power bank, da cui erano stati tolti gli accumulatori, e che gambiano teneva in tasca
A casa sua aveva il materiale per il confezionamento, bilancini di precisione e 1700 euro nascosti in un libro che teneva sotto al materasso. Aveva già precedenti per spaccio e quindi è stato arrestato.
Nei tombini e nei palloni
Succede soprattutto al parco Sempione, a Milano, dove sembra si sia trasferita una intera comunità di Gambiani che si dedicano al piccolo spaccio di marijuana e di hashish. Per sfuggire alle pattuglie di poliziotti e di carabinieri, nascondono le scorte di stupefacenti e gli smartphone con i contatti dei clienti nei posti più incredibili. I tombini di scolo dell’acqua piovana sono i nascondigli più gettonati, però qualche mese fa uno dei cani del gruppo cinofilo, in uno di questi tombini ha trovato, ben stivati, scarpe, vestiti, e un pallone da calcio al cui interno era nascosta una scorta di marja.
Nei giardinetti, tra alberi e cespugli
Qualcuno dovrebbe spiegare agli spacciatori che, una volta fatta seccare, e preparati i pezzi, la marijuana non può essere seminata ed è quindi inutile aspettarsi che cresca seppellendola nei giardinetti. Un somalo non era convinto. Continuava ad accucciarsi sotto un albero, nei giardini corso di porta Venezia. Gli agenti che lo hanno visto hanno pensato che stesse facendo i suoi bisogni “grassi” ai lati del marciapiede e tentasse di seppellirli. Invece stava scavando un buco con le mani, ci aveva messo la scorta di marijuana e lo smartphone, coperto il tutto con un sasso e segnato il posto con un cartello stradale.
Nello zaino del pusher in sedia a rotelle
E’ successo a Garbagnate milanese, in zona parco delle Groane. Durante un’operazione dei carabinieri, pusher e clienti si sono dati alla fuga. Ci ha provato anche un egiziano senza una gamba che si muoveva in sedia a rotelle. Il fondo fangoso del bosco però non lo ha aiutato e i carabinieri lo hanno raggiunto velocemente. Sulle spalle aveva uno zaino in cui teneva il “fine scorte” della giornata, come in un emporio. 57 grammi di hashish e 1,50 grammi di cocaina. Sempre nello zaino aveva anche 1800 euro e aveva appena buttato un machete in un cespuglio.
Nel box della nonna
Un vero pollice verde, a Milano, in un quartiere periferico, aveva trasformato il box per le auto in una serra per le piantine di Marijuana. Una ventina di piante rigogliose stavano crescendo aiutate da un sofisticato impianto di areazione, illuminazione e umidificazione. Altre 50 piantine appena nate e in attesa di essere trapiantate si trovavano su un soppalco. Nonostante l’impianto di areazione, il profumo intenso della marijuana stagnava per le scale sovrastanti e i condomini non riuscivano a capire da dove venisse. Le hanno trovate i carabinieri. Non si è però trovato il proprietario perchè non abitava lì e il proprietario del box è risultato completamente estraneo ai fatti. Era una donna di 90 anni ricoverata in casa di riposo.
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