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Quello che oggi è la sede del comune di Milano, è sicuramente un palazzo di pregio, ma non tutti sanno che anche la sua storia merita attenzione, almeno quanto la merita la sua maestosa facciata.
Il palazzo è del 1500 ed è stato realizzato su progetto di Gaelazzo Alessi.
Commissionato da un ricco e nobile banchiere genovese, Tommaso Marino, ad uso della sua casata nobiliare. Alla morte del nobile, la famiglia Marino fu soggetta ad un tracollo finanziario tanto che, il palazzo venne pignorato dall’amministrazione pubblica, nel 1577. Il palazzo venne poi venduto ad un’altro bancario, Emilio Omodei, che però lo aiutò a terze persone, senza mai trasformarlo nella propria residenza.
Nel 1781 passò di nuovo nelle mani dello stato, ovvero del Ducato di Milano, e venne restaurato per poi essere sede di diverse istituzioni del ducato. Durante il regno d’Italia poi, divenne sede del ministero delle finanze, del tesoro e oltre ad essere la sede della dogana. Nel 1848, divenne sede del governo provvisorio della Lombardia.
Solo nel 1861 divenne sede del comune di Milano.
Quella che oggi è la facciata principale del palazzo, si trova in piazza della scala. Nel 1500 però, non solo non avremmo visto il teatro della Scala costruito sui resti di una chiesa, Santa Maria alla Scala, solo tra il 1776 e il 1778, ma non avremmo visto nemmeno Piazza della Scala, dato che al suo posto c’era un quartiere abitativo detto delle case rotte. Inoltre, la vera facciata, quella del progetto originale, era all’esatto opposto di quella odierna, ed era verso piazza San Fedele.
Quando si decise di trasformare il retro del palazzo, tra l’altro abbastanza malandato, nella facciata principale, venne scelto il progetto di Luca Beltrami, così nel 1892 Palazzo Marino ebbe la conformazione finale che tutti noi oggi conosciamo. Dopo la guerra, nel 1954 venne nuovamente restaurato a causa dei pesanti danni subiti durante i bombardamenti di Milano da parte delle forze alleate.
Oggigiorno, l’attenzione verso edifici e monumenti storici è notevole. Nonostante ciò, è bene mantenere alta la guardia dato che la speculazione edilizia è sempre in agguato. Un tempo, nessuno si faceva scrupolo di salvaguardare edifici storici anche importantissimi. Infatti se da una parte, oggi abbiamo il teatro alla Scala, la Galleria Vittorio Emanuele, e persino il Duomo, d’altra parte abbiamo perso antichissime chiese, quartieri, e persino tutta la fitta rete di canali fiumi e rogge che una volta facevano si che Milano fosse una città d’acqua.
Ormai nomi come Nirone o Vetra non dicono più molto ai milanesi, sono semplicemente nomi di una via e una piazza, ma un tempo erano fiumi e canali che, assieme ai navigli rendevano la nostra città unica e ancora più bella. Naturalmente, a differenza dei navigli, queste chiese, interi quartieri e edifici storici, non potranno mai più essere ricostruiti, a meno che non si possa un giorno, grazie alla tecnologia, poter camminare virtualmente per le strade della milano che non c’è più.
Articolo aggiornato il 15/05/2023 01:19