Ossona

La verità sui fatti di San Bartolomeo in piazza Litta

Ossona. Cosa è successo in piazza Litta la notte di San Bartolomeo, il 24 agosto 2019? Ricostruire i fatti non è stato semplice. Una parte del paese è convinta che i problemi non vadano risolti, ma che è meglio nasconderli e far finta che non sia successo niente. Io sono di parere contrario. Il coltello va “rigirato nella ferita” fintanto che il problema non si risolve.

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Partiamo dalla notte di San Bartolomeo

Che la sagra della cipolla e della casseoula di San Bartolomeo sia andata bene è risaputo. Le bancarelle sono state smontate alle 18,30 circa e la festa è continuata nelle vie centrali del paese e in villa Bosi. L’orario di chiusura della festa e della riapertura delle sedi stradali è stabilita nella mezzanotte. Lo dice chiaramente l’ordinanza emessa dall’amministrazione comunale e firmata dal sindaco. Il divieto di transito nelle vie del paese è dalle 6 del mattino alle 24 dello stesso giorno. L’ordinanza è ancora all’albo pretorio per chi vuol controllare e potete trovarla anche qui: ordinanza-san-Bartolomeo-rd23-19.pdf

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A mezzanotte va…

A mezzanotte, i gestori del bar Colazione da Tiffany e del Bar Red Rats, non avevano ancora ritirato le panche e i tavoli dalla sede stradale di piazza Litta. A dir la verità le mie fonti ( controllate, vagliate e attendibili) mi hanno parlato di tre gestori, ma poi uno è risultato essere il fratello della proprietaria della pizzeria Peter Pan e non si capisce molto bene se lavorava per la pizzeria, per il Red Rats, o se fosse lì come avventore.

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Le Ali bianche

A mezzanotte, comunque, due volontari della protezione civile Ali bianche chiedono, con tranquillità, serenità e gentilezza, di spostare le panche e i tavoli dalla carreggiata perchè devono riaprire la sede stradale. In piazza e per le vie c’erano ancora circa 300 persone. A quel punto c’è stata la ribellione. I gestori dei due bar più il fratello della proprietaria della pizzeria hanno aggredito verbalmente il volontario della protezione civile Ali bianche, perchè, sostenevano, loro avevano una deroga sull’orario di fine festa. In realtà come spesso accade a Ossona, il bar Red Rats aveva una deroga fino a mezzanotte e mezza per la musica, ma non per l’occupazione della sede stradale. Il che è il primo grave errore di gestione della festa. I tre, comunque, sono stati raggiunti velocemente da una trentina di persone, alcune delle quali in “evidente stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di alcool o altre sostanze” ( Ve la ho scritta con le parole con cui le forze dell’ordine descrivono l’ubriachezza e l’eccitazione da sballo), che hanno circondato il volontario. Queste persone avevano vari gradi di alterazione: qualcuna ragionava di più, altre di meno. In base alle parole pronunciate dai tre “gestori”, hanno pensato che la protezione civile ledesse il loro diritto al divertimento. Sono stati 5 minuti davvero brutti, e che hanno umiliato il lavoro dei volontari delle Ali bianche, che si erano messi gratuitamente al servizio della festa. Per fortuna alcuni dei presenti hanno calmato qualche animo e non sono passati alle mani. Ma il rischio c’è stato ed è stato grande.

Durante quei 5 minuti di tensione sono iniziati i fuochi d’artificio in vicolo Brasca, organizzati dal bar Colazione da Tiffany o comunque da uno dei “gestori”. Non si sa nulla dei permessi per i fuochi d’artificio, ma se qualcuno glieli ha dati sarebbe davvero grave. Se uno dei mortaretti avesse colpito una persona affacciata ad una finestra, avremmo avuto un finale della sagra molto peggiore. Grazie ad alcune persone che hanno mantenuto il sangue freddo, la situazione si è calmata, ma la strada non è stata riaperta al traffico, anche perchè uno di “tre gestori” è andato a prendere una transenna e ha nuovamente chiuso la strada, in “fai da te mode” e impedendo la libera circolazione. Il Red Rats ha smesso con il karaoke alle 00.24. Il Colazione da Tiffany, invece è andato avanti almeno un altro paio d’ore.

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Ordine pubblico e protezione civile

La polizia locale si è occupata dell’organizzazione della sicurezza della festa e della gestione dell’ordine pubblico e ha affidato alla protezione civile Ali bianche l’info point per la festa. E’ in questo punto che il meccanismo si inceppa. In una situazione di normalità, a mezzanotte la sede stradale sarebbe stata normalmente libera, senza panche e senza tavoli. I volontari della protezione civile avrebbero smontato il loro info-point, ritirato le loro transenne e la strada si sarebbe riaperta da sola. Però a mezzanotte la strada non era libera. Era piena di gente che si divertiva.

Piazza Litta non è normale. E’ un obiettivo sensibile per l’ordine pubblico

Il dizionario civile definisce l’ordine pubblico come “il complesso delle condizioni che assicurano la tranquillità e la sicurezza materiale di tutti i cittadini”. Condizioni che in piazza Litta notoriamente non ci sono. Nei giorni feriali, non appena passa l’orario di presenza della polizia locale, tra l’imbocco da via padre Giuliani e quello di via Patrioti è un festival di auto in divieto di sosta, di autisti che imboccano sensi unici al contrario, di auto troppo veloci, di facce strane che ciondolano tra un bar e l’altro, e fra angoletti bui e la torre. Due giorni fa, alle 19, c’era anche un tizio che si stava facendo il bidet alla fontanella pubblica, (si lavava il pisello, per intenderci). Mi hanno detto che è un “frequentatore abituale”. Quasi tutti i fatti di cronaca nera avvenuti a Ossona negli ultimi anni sono successi lì.

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Conoscere il territorio per fare sicurezza

Non è difficile immaginare, conoscendo la piazza, che la riapertura del traffico della strada, alla fine di una festa in cui notoriamente si beve abbondantemente, può non andare via liscia. Prevedere solo due volontari della protezione civile a sgomberare la sede stradale non è una buona idea. Anche perchè quello non è il compito delle Ali bianche, che non possono occuparsi nè di viabilità nè di ordine pubblico. E’ stato come ( chiedo già perdono per il paragone piuttosto forte) mandare degli agnellini a belare in mezzo ai lupi.

Dovevano esserci agenti della polizia locale, o i carabinieri o persone abilitate e incaricate di quel determinato caso

Nelle funzioni di polizia, con ordine pubblico s’intende il complesso di servizi, tecniche e addestramento che servono al mantenimento delle condizioni di ordine e prevenzione, o repressione, di tumulti in circostanze in cui si prevede un intenso afflusso di persone. Cioè manifestazioni politiche o sindacali, partite di calcio, spettacoli pubblici e anche sagre paesane. Con trecento persone presenti a mezzanotte, e con i noti problemi concreti di piazza Litta, o si è sottovalutato colpevolmente il rischio oppure si è giocato con le parole delle leggi ( che concedono il “punto informazioni” alla protezione civile) per continuare impunemente ad usare i volontari delle Ali bianche per compiti che non sono di loro competenza, per i quali non sono addestrati, (e che sono proibiti da una circolare ministeriale), mettendoli così in pericolo. Come si dice spesso, fin che tutto va bene, va bene. Se invece succede qualcosa, poi sono… cavoli amari.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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