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Milano, via Vittorio Veneto. Una storia su come agiscono i ladri di biciclette a Milano, puntando alla sorpresa e alla naturale propensione al dialogo delle persone oneste. “Scendi dalla mia bicicletta” urlano. Poi scappano con la bici che, ovviamente, non è la loro.
La fantasia dei ladri non ha fine. Pare essere una gara continua su chi se le inventa più grosse e strane. Ma questa storia è quasi incredibile. Alle 16.27 del 19 agosto un ciclista 52enne italiano stava percorrendo le stradine dei giardinetti in bicicletta. All’altezza della scaletta l’uomo scende dalla bicicletta, per affrontare i gradini. Gli corre incontro un Uomo del Mali, gridando. ” Dammi la bicicletta. E’ mia. Scendi dalla mia bicicletta”. L’italiano, quando ha capito che si rivolgeva a lui si è fermato a spiegare che non era la sua bicicletta, poi ha tentato di andarsene, ma l’uomo del Mali però ha trattenuto la bicicletta dal sellino.
L’italiano si è messo a gridare aiuto. Ha attirato l’attenzione di una pattuglia della polizia. Il maliano, quando si è accorto dell’arrivo della polizia, ha tentato la fuga, ma è stato fermato e arrestato per rapina impropria.
Raccontata in questo modo fa quasi ridere, ma è uno dei molti metodi che utilizzano rapinatori e ladri per ottenere poca resistenza da parte dei derubati. Spesso riescono. Apostrofano le persone con arroganza, e con frasi che sorprendono la vittima e la disorientano. La velocità di reazione all’attacco, anche a quello verbale, è quella che porta a decidere della sorte dell’azione..
Articolo aggiornato il 20/11/2020 19:33
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