Via 50mila euro in gioielli da un orafo del Centro. Si cercano altre vittime di truffe e rapine simili
Milano. Il gioielliere ha dei dubbi sulla truffa e allora lo rapinano. Appoggiano una pistola sul bancone e portano via 50mila euro in gioielli.
Strana rapina
La polizia di stato ha arrestato ieri mattina 3 uomini e una donna, dopo delle intricatissime indagini cui sono venuti a capo gli investigatori del commissariato Centro.
Tutto è partito dalla denuncia presentata dal gioielliere lo scorso 19 luglio. La rapina era avvenuta nei primi giorni di luglio in una gioielleria di via Santa Maria Fulcolina, nel pieno centro di Milano. I rapinatori avevano portato via gioielli per 50mila euro, dopo aver minacciato il gioielliere con una pistola, appoggiandola sul banco.
La rapina come epilogo di una truffa
Lo scenario che si è delineato, non è ancora del tutto concluso, è però ben più complicato di una rapina. Qualche tempo prima, infatti, una conoscente del gioielliere gli aveva presentato un mediatore per il commercio estero di gioielli. La donna è una professionista del settore, ha le carte in regola, è conosciuta e garantisce che l’uomo ha una clientela estera facoltosa nell’ambito del commercio di gioielli, L’uomo si presenta bene ed è disponibile a fare da intermediario per la vendita di gioielli.
Nell’affare ci sono anche altri 2 uomini un po’ meno raccomandabili. Uno ha precedenti per rapina e per omicidio e ha scontato una lunga condanna in carcere. L’altro li ha per truffa. L’orafo, però, non lo sa e si prepara alla conclusione dell’affare. Lui deve consegnare le sue creazioni e a garanzia gli sarà consegnato un assegno circolare di pari valore. Un ultimo controllo sulla banca emittente, e arriva la sorpresa. L’assegno circolare risulta non emesso. A quel punto l’orafo rifiuta di consegnare i gioielli e avviene la rapina aggravata di cui sono accusati la professionista 46enne, il suo convivente coetaneo, e gli altri due uomini, un 33enne e un 53enne, arrestati ieri mattina. L’accusa ha colpito tutti e quattro anche se pare che materialmetne solo uno si sia presentato nel laboratorio orafo per prelevare gioielli per 50mila euro.
Alla ricerca di altre possibili vittime
La storia non è completa le indagini sono ancora in corso e le domande che suscita sono ancora molte. Come facevano ad avere in mano un assegno circolare non emesso? Perchè la denuncia della rapina non è stata contestuale? La indagini sono ancora in corso e molti particolari sono ancora sotto il segreto istruttorio. Si poteva aspettare a raccontare la storia in modo completo quando ogni tassello era al suo posto ma le fonti ufficiali hanno preferito divulgarne una parte al momento degli arresti perchè potrebbero esserci altre vittime che, nel timore di ritorsioni o per altri motivi, non hanno ancora denunciato quanto è loro accaduto. sapere che i 4 sono in cella potrebbe aiutarli a recarsi al commissariato a raccontare la loro storia.
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