Politica

Le multe non notificate entro i termini possono diventare un danno erariale per il comune?

Città metropolitana. I comuni sempre più in difficoltà nella gestione delle multe. La lamentela arriva anche dalle polizie locali. “Siamo pochi e il tempo che abbiamo non basta neppure per controllare a fondo le multe, e per restare nei tempi.” La storia è nata da un episodio che mi hanno raccontato, ma che, dopo alcuni controlli ha scoperchiato un pentolone. Una scoperta dell’acqua calda, probabilmente, ma non per questo meno preoccupante. (Foto di repertorio)

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Il fatto: una cartella in ritardo di 5 anni

Tutto nasce da una multa arrivata con 5 anni di ritardo. Anzi no, la multa non è arrivata perchè non è mai stata notificata. Nessuno sa infatti di che cosa si tratta e neppure quale infrazione è stata commessa. Non si trovano le cartoline delle ricevute, non c’è la prova della notifica. E’ passato troppo tempo. Però ad un residente di uno dei tanti comuni che costellano la cerchia milanese è arrivata una busta verde con la comunicazione di una botta da più di mille euro di multa e del fermo amministrativo dell’automobile, in quanto debitore nei confronti dell’amministrazione comunale.

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Privacy e prudenza

Vi chiedo di credermi sulla parola, perchè naturalmente questa storia è finita negli studi degli avvocati e sui tavoli dei giudici, anche quelli della giustizia amministrativa che si occupa dei Comuni. Quindi non posso fare nomi e attribuire responsabilità fino a che la giustizia non ha determinato se c’è un reato e un colpevole. Però il caso specifico sottolinea dei problemi generali che vale la pena affrontare.

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5 gennaio 2014

La cartella dell’agenzia di recupero crediti che ha la concessione comunale riporta la data dell’infrazione al codice della strada all’origine di tutto. 5 gennaio 2014. Più di 5 anni fa. Però la legge dice che le multe devono essere notificate entro 90 giorni e riscosse al massimo entro 2 anni. Quindi, qualunque infrazione fosse, avrebbe dovuto essere notificata entro il 5 marzo 2014 e inviata alla agenzia di recupero in modo che la riscossione avvenisse al massimo entro il 5 gennaio 2016. Lo stesso vale per il fermo amministrativo dell’auto. Doveva essere completato entro quella data.

In questo caso specifico la questione si complica ancora di più perchè nella lettera fiscale era indicata, come oggetto del fermo amministrativo, un’ automobile che non esiste più. E’ infatti stata demolita circa 10 anni fa. Non si sa in quale registro abbiano trovato quell’auto, ma di certo non era molto aggiornato. Il suo proprietario inoltre al momento non possiede un’auto sua.

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L’agenzia di Riscossione

Dalla agenzia di riscossione rimpallano. Dicono che il loro compito è esclusivamente quello di inviare le lettere e le cartelle esattoriali su ordine del Comune, quindi non controllano le date o la correttezza dei dati. Si limitano ad incassare.

Gli uffici comunali si difendono

In Comune cadono letteralmente dal pero. Secondo loro è impossibile. Di fronte alla cartella non sanno cosa dire. Non ricordano neppure bene chi era il responsabile dell’ufficio alla data dell’infrazione. Nel database del computer non risulta nessuna multa, ma nel 2014 non c’era il programma di gestione automatica delle multe, e nessuno ha caricato i pregressi. ” Sa, facevamo ancora tutto a mano”. “Siamo i pochi. E’ difficile lavorare in queste condizioni. Durante le ferie, poi, diventa ancora più difficile. Ci vorrebbero due persone che seguano solo la contabilizzazione delle multe, ma non abbiamo neppure abbastanza personale per uscire a farle. Riusciamo a star dietro a malapena alle multe dei photored e autovelox”.

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Già, perchè anche se la legge dice che le multe devono essere un deterrente, un modo per ottenere un buon comportamento da parte degli automobilisti, e che i proventi dovrebbero essere usati per implementare la sicurezza, spesso le multe sono considerate un’ entrata come le altre. Ora in quell’ufficio tremano. L’invio di una multa archiviata e considerata inesigibile perchè erano scaduti i termini ha scoperchiato un pentolone. Infatti, chi non ha rispettato i termini di invio e di notifica regolari potrebbe essere considerato responsabile di aver colpevolmente diminuito le entrate del Comune, ed essere obbligato a risarcire l’amministrazione comunale per danno erariale. Come finirà? Attendiamo l’epilogo giudiziario per imparare qualcosa.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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