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Milano – L’autopsia del corpo del giovane Srtefano Marinoni, il giovane scomparso da Baranzate e poi ritrovato in un ampo ad Arese, non dà risposte certe. Disposti altri accertamenti e si tiene aperta l’indagine per omicidio.
Fino a questo momento si era ipotizzato che il ragazzo avesse scelto di togliersi la vita gettandosi dal pilone dell’alta tensione e che le cattive condizioni in cui era stato trovato il corpo, dopo essere stato esposto per diversi giorni alle interperie, avesse reso impossibile la visione a occhio nudo delle ferite tipiche delle cadute. Anche l’autopsia, eseguita ieri pomeriggio, però, non ha fatto chiarezza. Non sono state infatti trovate, secondo le fonti, altre ferite oltre a quella allo sterno, che risultava fratturato. Un tipo di ferita che è compatibile anche con un forte colpo al petto dato in modo diversi. Gli inquirenti non escludono quindi il suicidio, ma indagano anche in direzione dell’omicidio, che rimane ugualmente possibile.
Sono molte comunque le domande che ci si pone. Sulla vita fin troppo tranquilla del giovane Stefano, sulla posizione della sua automobile nel periodo della scomparsa e sulle motivazioni che potrebbero essere alla base di un omicidio. Per ora sono stati predisposti degli ulteriori esami sul corpo di Stefano, in particolar modo si aspetteranno i risultato dell’esame tossicologico.
Articolo aggiornato il 18/07/2019 14:46