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Agrigento, 15 luglio – La Procura della Repubblica di Agrigento deposita il ricorso in Cassazione contro la sentenza del giudice per le indagini preliminari Alessandra Vella, che ha rimesso in libertà la tedesca capitana Carola Rackete, non convalidando l’arresto in flagranza di reato disposto dalla Guardia di finanza il 29 giugno, subito dopo l’ingresso della nave Ong Sea-Watch 3 nel porto di Lampedusa forzando il blocco disposto dalle Autorità della Guardi di Finanza.
Il ricorso non inciderà sull’iter dell’inchiesta che vede la “capitana” tedesca indagata per la violazione del decreto Sicurezza bis e del codice della navigazione e per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, un filone dell’inchiesta per il quale la Rackete tornerà giovedì 18 ad Agrigento per l’interrogatorio davanti al procuratore aggiunto Salvatore Vella. Interrogatorio che era stato fissato prima dell’ingresso in porto della nave della Ong tedesca con a bordo i 47 immigrati irregolari “scippati” alla Guardia costiera libica.
In modo tale che le navi Ong indagate per aver violato il divieto di ingresso in acque territoriali disposto dal decreto Sicurezza bis subiscano un trattamento uniforme.
Questo perché, secondo l’interpretazione della gip Alessandra Vella, il decreto non potrebbe essere applicato a navi che hanno soccorso immigrati e che dunque non possono essere considerate navi offensive per la sicurezza nazionale. E il comandante, da qui la scriminante applicata alla Rackete, ha il “dovere primario” di portarli subito nel porto sicuro più vicino che, a giudizio della gip, non possono essere considerati né quelli libici né quelli tunisini. In più, per il Gip Alessandra Vella, le motovedette della Guardia di finanza a cui è attribuito il compito di intimare l’alt alle Ong non possono essere considerate navi da guerra.
L’avviso di garanzia alla tedesca Carola Rackete, le era stato notificato il giorno prima del suo arresto. Una volta scesa a terra la magistratura aveva aperto un secondo fascicolo, quello per ‘resistenza o violenza a nave da guerra‘ e ‘resistenza a pubblico ufficiale‘: la capitana è rimasta ai domiciliari fino allo scorso 2 luglio, quando il gip Alessandra Vella ha deciso di non convalidare l’arresto, revocando anche la misura degli arresti domiciliari.
Articolo aggiornato il 16/07/2019 13:17