Le mani della ‘ndrangheta sui parcheggi di Malpensa. Un enorme Business
Fra 10 giorni l’aeroporto di Linate chiuderà per 4 mesi. La ‘ndrangheta si preparava a gestire, con i suoi metodi, il business dei parcheggi di Malpensa con nuovi centri commerciali da edificare
Le società coinvolte sono: Malpensa Car Parking, Parking Volo Malpensa, e metà delle quote della società Star Parkings. Con sequestri, per un valore di 2 milioni di euro incluso terreni dei parcheggi privati nell’area dell’aeroporto di Malpensa.
Dalle intercettazioni nonché dalle indagini della DIA Direzione distrettuale Antimafia esce un quadro molto inquietante anche per la vita politica e amministrativa del varesotto. Gli esponenti della ‘ndrangheta erano riusciti a far eleggere loro rappresentanti politici, in quei Comuni in cui c’erano i terreni da destinare a parcheggio. Comuni come Lonate Pozzolo e Ferno. Si deve la scoperta del business malavitoso all’onestà di un imprenditore lombardo che, più volte minacciato e invitato a desistere dall’occuparsi dei parcheggi, si è rivolto ai carabinieri e ha deciso di continuare nelle sue operazioni lecite nonostante le minacce e il consiglio, da parte delle autorità, di desistere, per non rischiare rappresaglie violente.
Krimisa e la locale di Lombardia
Le indagini e gli arresti di oggi hanno disarticolato la neo ricostituita “locale della ndrangheta”. Due boss usciti di prigione nel 2018 avevano rivatilizzato e riorganizzato gli affari illeciti ( e alcune volte leciti) condotti con la violenza e la prevaricazione.
La cosca è originaria di Cirò Marina, che nel 7mo secolo assumeva il nome Krimisa. L’antico nome della città della magna Grecia è stato utilizzato per l’ operazione odierna, sottolineando quel MI, che indica come l’organizzazione mafiosa si sia trasferita in Lombardia, dove è diventata stanziale. Sono passati 10 anni, come ha sottolineato anche il magistrato Alessandra Dolci, dalle operazioni Bad Boys del 2009, dalla grande operazione Infinito nel 2010, ad oggi, ed è ancora necessario occuparsi di ‘ndrnagheta in Lombardia anche nel 2019.
L’importanza del consenso sociale dell ‘ndrangheta
Nelle intercettazioni si legge come uno dei capi mafia fosse molto preoccupato da una azione compiuta da un paio di giovani del clan. Avevano picchiato un uomo anziano in una piazza pubblica. Il timore del boss era che questo fatto offuscasse l’immagine del clan. Ci tengono a essere considerati una alternativa allo Stato, una organizzazione assestante, un para-stato, capace di risolvere i problemi. Un imprenditore è stato in grado di dire di no, ma tanti hanno la brutta abitudine di rivolgersi alla ‘ndrangheta per essere aiutati.
Il risultato però sono le azioni violente, l’imbarbarimento della civiltà. Ben 2 donne picchiate perchè non denunciassero, un elettricista per un vantato credito di Euro 2.000; un giovane marocchino convocato e massacrato di botte, un altro uomo cui avevano picchiato il nipote, (il ragazzo era uscito con una ex-donna della cosca), che si è attivato per incontrare i boss e chiedere loro scusa. Queste sono solo alcune delle azioni efferate che i componenti della organizzazione hanno compiuto. L’illegalità diffusa, il commercio di droga e quello delle armi, e la continua prevaricazione sulle persone oneste ne sono le dirette conseguenze. (Pier da Milano, Ilaria Maria Preti)
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