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Rozzano, il comando della compagnia dei carabinieri di Corsico ha comunicato oggi l’arresto del marocchino che lo scorso 29 maggio aveva sparato 3 colpi di revolver ad un appuntato dei carabinieri durante un inseguimento.
Si chiama Kajal Airub, è un marocchino 25enne. I carabinieri lo hanno arrestato in zona Famagosta lo scorso 20 giugno dopo averlo accerchiato e seguito con molta attenzione per quasi un mese. Ha potuto contare sulla rete di conoscenti soprattutto connazionali che, tra Emilia e Lombardia ne hanno protetto la fuga. L’analisi degli amici Facebook e del suo smartphone ha permesso di ricostruire le relazione familiari. Una ex compagna con un figlio a Rozzano, e una nuova fidanzata a Piacenza, legata a lui dall’uso della droga, ambedue italiane. Lo hanno preso mentre con la nuova fidanzata era entrato in una rosticceria di zona famagosta. I carabinieri hanno deciso di intervenire perchè si era avvicinato troppo alla porta sul retro del negozio. Avendo già sparato, e potendo rifarlo, era considerata una persona pericolosa.
I carabinieri sono giunti alla sua identità tramite il suo smartphone ultima generazione, rimasto collegato al suo profilo facebook, e che aveva lasciato sull’auto dei complici. L’accusa, nei suoi confronti è di tentato omicidio. I tre colpi diretti verso il carabiniere che lo inseguiva non hanno lasciato dubbi sulle sue intenzioni. Voleva ucciderlo
Lo scorso 29 maggio, a Rozzano, una pattuglia dei carabinieri ha incrociato una Ford Focus che percorreva le strade a velocità folle. I 3 magrebini a bordo non si fermano all’alt intimato dalla pattuglia. Inizia così un lungo inseguimento nelle strade di Rozzano. La ford focus sperona l’auto dei carabinieir diverse volte. Poi si ferma in un pargheggio, uno dei banditi scende e inizia la fuga a piedi attraverso i campi. Si fermano anche i carabiieri. l’appuntato scende e mentre i suoi colleghi continuano l’inseguimento dell’auto. Poco dopo i carabinieri bloccano l’auto, e arrestano i due occupanti che risultano essere due cittadini del Marocco, di 22 e 25 anni . Saranno accusati di resistenza e violenza a pubblico ufficiale, e trattenuti in carcere.
Intanto nel parcheggio, l’appuntato continua l’inseguimento del terezo marocchino. E’notte, il carabineri vede che l’uomo ha in mano qualcosa, ma non riesce a capire se si tratta di un’arma o di un telefono. Quando sta per raggiungerlo, a circa 6 metri di distanza, il marocchino si gira, sta impugnando un revolver, e spara tre colpi in direzione del carabiniere. Il militare riesce a ripararsi dietro le automobili in sosta. Non risponde al fuoco, dietro di lui passa una donna con un cagnolino, che riesce a mettersi al riparo. Il marocchino si volta e continua la fuga. Il carabiniere non risponde al fuoco, il rischio è di innescare una reazione che mette in pericolo i passanti o di colpire l’uomo alle spalle.
Da quanto hanno appurato i carabinieri, i 3 marocchini facevano parte di una delle batteria di spacciatori che si nascondono nei campi fra la città e lungo le sponde del Ticino. Airub , al momento della fuga, era probabilemente in possesso dell’incasso della serata. Glispacciatori che lavorano nei campi sono spesso armati, ed eseguono delle rilevazioni strategiche del territorio in cui spacciano, per questioni di divisioni del territorio. Uno scenario inquetante, che mostra quanto sia difficile per le forze dell’ordine, avere il controllo del territorio dovendo combattere, oltre che contro lo spaccio di droga, anche contro bande di persone armate e che non esitano a sparare per difendere il possesso del bottino derivato dai loro reati.
Articolo aggiornato il 25/06/2019 14:56