Censurato da Facebook perchè mostra la foto del ministro con il crocefisso
Ingria, Piemonte. Andrea Cane, candidato leghista alle elezioni regionali in Piemonte, ieri ha postato su Facebook la foto del ministro Matteo Salvini che mostrava il Crocefisso, quella che ha fatto arrabbiare i cattolici di sinistra, e Facebook gliela ha censurata, probabilmente a seguito di alcune segnalazioni da parte di altri utenti.
La politica, ad alcuni, dà davvero alla testa. Dopo decenni di Democrazia Cristiana, anni in cui i sacerdoti, tanto simili all’amatissimo Don Camillo pronunciavano frasi come come “in cabina elettorale Dio ti vede, Stalin no”, ora che siamo in un momento storico in cui la Chiesa non ha più la capacità di convincimento delle masse di un tempo, e la libertà di scelta del voto si è evoluta e non ha più legami con la religione, ci troviamo davanti ad una società politica cattolica che si lamenta perchè Matteo Salvini, un politico vincente, si affida a Dio e chiede alla Vergine Maria di assisterlo prima e dopo le elezioni.
Siccome è chiaro che in piazza Duomo lo scorso sabato pomeriggio non cerano anziani pronti a seguire l’invito al voto del parroco che suggeriva di “mettere una croce dove c’è la croce”, che fece la fortuna della Dc, questi novelli censori vanno a chiedere al loro signore, dio Fb, di vendicare la loro onta cancellando dai Social la foto di Salvini che prega.
A rimetterci, con suo stupore, è Andrea Cane che ci ha scritto
“Penso che oggi abbiamo veramente toccato il fondo a livello social-mediatico. Togliere da un profilo Facebook una foto solo perchè rappresenta un Ministro dell’Interno che tiene in mano un rosario con il crocefisso ritengo che sia un segnale di come ormai la nostra società sia allo sbando. Non interessa tanto se questa censura sia scaturita da qualche rosicone buonista o da una scarsa vigilanza di Facebook che di fatto oscura contenuti senza guardare cosa contengano, ma ciò che fa realmente inorridire è la scarsa importanza che al giorno d’oggi viene data a tutto ciò che rappresenta la nostra cultura e religione cristiana.
Oramai infatti pare quasi che esporre un crocefisso o parlare di Santi e di Cristianità sia di destra, comunque fuori moda, in ogni caso fuori dai canoni mediatici che adotta la sinistra, che magari preferisce invece prendere come nuovi punti di riferimento dei giullari vestiti da Zorro che sventolano striscioni dai balconi di hotel a 7 stelle. Ciò intristisce il cuore di un normalissimo cristiano quale io mi ritengo, come anche mi dispiace vedere spesso le chiese la domenica vuote, con i giovani che si perdono tra bestemmie passando il loro tempo a parlare di ogni cosa fuorchè della nostra Cultura e radici Cristiane, deridendo una Chiesa sempre più bistrattata e lasciata navigare a vista tra scandali di pedofilie e bollette non pagate.
Io non sono nessuno per consigliare ai vertici della Chiesa su come gestire la propria immagine, ci mancherebbe: certo è che, idee politiche a parte, ieri a Milano Matteo Salvini ha dato una lezione di cultura a tutti, inneggiando non certo alla violenza come chi ci accusa di essere fascisti, bensì alla Vita e ai valori Cattolici che ci sono stati tramandati dai nostri genitori e nonni.”
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