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L’assessore ai Servizi Sociali e alla Pubblica istruzione di Casorezzo, Marta Bertani, ha subito nella notte tra lunedì 1°aprile e martedì 2 aprile una intimidazione da parte di un uomo sconosciuto e incapucciato che l’ha molestata sotto casa.
Esiste un collegamento tra la vicenda e l’impegno da sempre mostrato dalla Bertani nella lotta a favore della legalità, che parte dalla formazione dei giovani studenti? La brutta avventura subita dalla Bertani potrebbe avere un nesso con l’intitolazione della sala civica alla figura dell’avvocato milanese Giorgio Ambrosoli?
“Sono molto serena nonostante l’accaduto – risponde l’assessore Marta Bertani – Non ho infatti mai avuto alcuna discussione a livello personale o con colleghi del mondo della politica, che possano indurre a pensare a un collegamento con quanto accaduto. Non ho quindi idea di chi possa essere stata la persona che mi ha importunata. Certo è che siamo in campagna elettorale e non escludo che, magari, a qualcuno possa non essere piaciuta la nostra decisione di intitolare la sala civica a Giorgio Ambrosoli”.
Fin dalla prima campagna elettorale che ha portato 《La bottega del domani》a governare Casorezzo, Marta Bertani si è infatti spesa nella cultura della legalità, portata avanti con incontri e progetti comunali che hanno messo al centro gli studenti delle medie cittadine e i casorezzesi adulti. Per ultimo la ristrutturazione della sala Polifunzionale di via Einaudi e la scelta di intitolarla venerdì 12 aprile 2019 alla figura dell’avvocato milanese Giorgio Ambrosoli. Nominato commissario liquidatore della Banca Privata Italiana e delle attività finanziarie del banchiere siciliano Michele Sindona, Ambrosoli fu assassinato l’11 luglio 1979 da un sicario ingaggiato dallo stesso Sindona. Alla cerimonia alla quale presenzierà la figlia Francesca Ambrosoli, in agenda per le 20.45, seguirà la serata legalità.
Alle 3 di notte tra lunedì 1° e martedì 2 aprile l’assessore comunale Marta Bertani è stata svegliata mentre dormiva nella propria abitazione casorezzese dall’insistente suono del campanello da parte di un uomo sconosciuto.
Secondo la ricostruzione fornita dalla stessa, l’assessore ha risposto trafelata al citofono pensando che fosse successo qualcosa di grave ai famigliari. L’uomo non ha risposto. Dopo qualche istante, ancora il suono del campanello. Da lì l’uscita della Bertani sul balcone di casa per vedere chi fosse a suonare.
“Ho visto un uomo con un giaccone e cappuccio nero che gli copriva parte del volto e gli occhi, lasciandogli scoperti naso, bocca e mento che non presentavano barba, baffi o pizzetto” – racconta – “Si é spostato per farsi vedere alla luce del potoncino d’ingresso (assicurandosi di celarsi parte del volto). Mi ha fissato con fare di sfida e poi si è allontanato a piedi con fare di sfida, scomparendo nella notte”.
Il mattino seguente Marta Bertani si è recata dalla stazione locale dei Carabinieri per sporgere denuncia contro ignoti. Restano il turbamento e i dubbi sulla matrice del gesto. Il sindaco Pierluca Oldani ha espresso solidarietà nei confronti del suo assessore.
Articolo aggiornato il 05/04/2019 00:43