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Milano – Sviluppi nella storia di Oscar e del suo cane Mira che sono statti sfrattati da una casa popolare in cui erano residenti, e ora vivono in tenda nel cortile della stessa casa. Perchè? Ma ovvio, Oscar dal 2002 ha lì la residenza, dove è nato, nonostante per Aler sia uno sconosciuto.
Vittima della burocrazia, si, ma anche della incuria che il comune di Milano ha per gli italiani. Oscar oggi è ancora in tenda. Ieri c’è stato chi ha chiamato aler e la polizia, addirittura la Digos, per fargli letteralmente togliere le tende. Ma naturalmente l’imbarazzo degli agenti è stato grande. Umanamente, e anche legalmente, non si può non essere imbarazzati di fronte al caso di Oscar.
Così gli agenti, dopo avergli chiesto gentilmente di togliere la tenda, hanno controllato i suoi documenti e quelli delle altre famiglie che abitano nel cortile, e hanno recepito che sono tutti residenti in via Maratta. Quindi sono andati via. Oscar è ancora nella sua tenda. Oscar (nome di fantasia) non può essere allontanato dalla sua residenza, anche se questa è una tenda in cortile.
La regione Lombardia in questi giorni sta lavorando alacremente per recuperare migliaia di appartamenti popolari sfitti e inagibili per assegnarli alle famiglie bisognose. L’assessore di regione Lombardia, Stefano Bolognini ha recentemente parlato di numeri importanti. Però mentre la regione prepara e recupera le case, la burocrazia del Comune di Milano imperversa. Quando, infatti, Oscar si è presentato in Comune un paio di giorni fa, chiedendo di fare la domanda per un’altra casa popolare, dallo sportello gli è stato detto che i bandi sono chiusi. Per lui non c’è posto. I tempi sono lunghissimi persino per le domande in emergenza. Come lavorano i servizi sociali del comune di Milano è un mistero.
Oggi sempre in via Maratta ci sarà un altro sfratto esecutivo. Siamo in attesa di sapere cosa succedendo. Questa volta si tratta di un vedovo, padre di 4 figlie di cui due minorenni, tutte conviventi. Anche lui è nato in via Maratta. Il motivo addotto in questo momento? La sua compagna era l’assegnataria dell’alloggio popolare ed è morta poco tempo fa, lasciando le figlie. Vuoi vedere che anche lui e le figlie sono sconosciuti all’Aler, anche se sono tutti nati lì?
Non stiamo parlando di un quartiere facile. Ma non stiamo parlando neppure di clandestini o di migranti economici. Stiamo parlando di italiani. Gente che in ogni caso ha vissuto una vita in questa città. Ora però anche per loro si prospetta una tenda in cortile, come abitazione.
Articolo aggiornato il 20/02/2019 16:51