Ossona

Movibus. Vita dura per i controllori

Capita un po’ troppo spesso che i controllori della Movibus siano da soli ad affrontare i problemi

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A Milano si discute se alzare o meno il biglietto dei mezzi pubblici, cari per la città, ma molto più cari per chi vive lontano dalla capitale lombarda e deve recarcisi ogni giorno a lavorare. Di sicuro sarebbero meno cari se tutti quelli che li usano pagassero il biglietto. Invece capita molto spesso di vedere gente che salta i tornelli in metropolitana o sorpresa sugli autobus dai controllori.

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In questo articolo parliamo di:

I controllori Atm

A Milano i controllori viaggiano in squadre. Non sono mai meno di tre. Gentili ma decisi, sanno di poter contare comunque sugli uomini della polmetro, e delle altre forze dell’ordine, i controllori riescono ad affrontare anche i viaggiatori abusivi più riottosi.

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I controllori Movibus

Diverso è ciò che devono affrontare i controllori della Movibus. Mi è capitato alcune volte di vederli all’opera sullo Z649. Spesso sono soli o al massimo in due. Tutto va bene se chi è scoperto senza biglietto è una persona normale che, sapendo di essere in torto, maledice la sfortuna, ma presenta i suoi documenti e prende la multa con serenità, guardandosi bene dall’insultare o aggredire il controllore.

Capita però di vederli alle prese con qualche ragazzotto maleducato che alla richiesta dei documenti si dà alla fuga, che li spintona nello scappare giù dall’autobus, rischiando di far cadere anche gli altri passeggeri. Venerdì pomeriggio i passeggeri del’autobus Z649 Molino Dorino – Busto Garolfo hanno dovuto assistere alla sceneggiata di una donna che, nel rifiutarsi di prendere la multa e di dare il suo nome, ha minacciato di denunciare il controllore di sequestro di persona perchè questi cercava di impedirle di scendere dall’autobus e darsi alla fuga. Una minaccia assurda, è vero, almeno quanto la sfacciataggine di certi viaggiatori abusivi, ma al controllore non è rimasto altro da fare che chiamare il 112 e farsi raggiungere dai rinforzi delle forze dell’ordine. Certo che, lavorare in quelle condizioni è proprio difficile.

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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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