Occhiali spaziali: innovazione e tecnologia dalla Terra allo spazio al Centro Ottico Rossini & Licciulli di Parabiago
A Parabiago, al centro ottico Rossini & Licciulli , che si trova al numero civico 44 della statale del Sempione,
Si parla ancora della Farmacia Caiazzo anche se in merito di una storia in cui non è coinvolta in modo diretto.
I Carabinieri dei Nas di Milano, infatti, seguendo le tracce di una delle persone coinvolte nell’ indagine sul traffico di farmaci sul mercato clandestino con i paesi dell’America del sud, che ha poi portato alla sua chiusura qualche mese fa, hanno scoperto altre due organizzazioni che si occupavano di traffici di farmaci fra la Lombardia e il napoletano.
Un magazziniere e la dirigente di una casa farmaceutica, italiana e con sede nella provincia di Milano, sono agli arresti insieme ad altre persone per aver nascosto bancali di farmaci in consegna, man mano che arrivavano in magazzino. Questi farmaci erano quindi distribuiti alle farmacie dopo che un imprenditore di Brescia aveva coperto la loro natura furtiva con delle bolle di accompagnamento false. I due sono stati arrestati. L’imprenditore bresciano è agli arresti domiciliari.
Tutti i protagonisti della vicenda erano incensurati e il loro legame con la farmacia Caiazzo era nullo. Però vi erano stati dei contatti con uno dei personaggi che avevano partecipato al traffico scoperto lo scorso aprile alla Caiazzo. Questo ha permesso ai Nas di scoprire e poi smantellare l’organizzazione.
Durante le intercettazioni i Nas sono venuti a conoscenza di notizie che hanno permesso di smantellare un traffico di farmaci ancora più importante. Due farmacisti di Napoli, padre 58enne e figlio 31enne, sono stati arrestati insieme ad altri per essere stati coinvolti nell’acquisto di farmaci ospedalieri, che hanno un prezzo calmierato, cui poi erano cambiate le fustelle. Le nuove etichette, stampate in una stamperia napoletana, li classificavano come farmaci da vendere al pubblico, a prezzo pieno.
Le differenze fra le fustelle originali e quelle false erano minime. Lo spazio fra il codice a barre e la numerazione era più ampio, i numeri erano leggermente più grandi e la carta su cui erano stampati era di un colore leggermente diverso da quello degli originali. Per trovare queste lievi differenze è stata necessaria una perizia dei poligrafici dello Stato.
Padre e figlio erano titolari di tre farmacie, 2 nel napoletano e una a Firenze, e di un deposito di farmaci. Una organizzazione molto simile a quella della Farmacia Caiazzo. Però, invece di vendere i farmaci sul mercato estero, li distribuivano in Italia, specialmente in Lombardia. La distribuzione di farmaci avveniva su 8 province lombarde. Dal 2017, momento in cui sono iniziate le indagini, si calcola che abbia fruttato guadagni per 5 milioni di euro.
Articolo aggiornato il 24/01/2019 21:09