La campionessa siberiana di Fitness Bikini è a Milano
Ho intervistato Yulia Bochkareva, la campionessa siberiana di Bikini Fitness e personal trainer, in collaborazione con la rivista on-line specializzata “Crossfit.Ru”. Julia russa, della Siberia, e parla solo russo, quindi abbiamo optato per la traduzione delle sue risposte. Oltrepassando, insieme a Co Notizie, i confini linguistici e geografici, Julia mostra come anche nelle regioni più estreme della Russia, dove il termometro arriva a toccare fino a -52 gradi sotto zero, si possa vivere con passione questo sport.
Julia, parlaci di te e di come sei approdata al Bikini fitness
Buongiorno a tutti gli amici Italiani ! Sono nata a Karasuk, una piccola cittadina russa della Siberia, vicino al Kazakhstan. Ho studiato al liceo tecnico. Sono cresciuta in una famiglia ordinaria, e a casa non c’erano troppe regole di comportamento alimentare. I cibi fritti, torte e gnocchi, ma anche la tipica zuppa russa “borsh” erano all’ordine del giorno. Tutte pietanze che hanno caratterizzato la mia infanzia come quella di milioni di ragazzi russi. Ho sempre avuto una grande curiosità per le stelle della Tv e per i campioni dello Sport. Osservavo con stupore e incredulità i loro fisici perfetti, e l’attenzione mediatica che richiamavano. Io ero molto diversa da loro. C’è però sempre un momento nella vita in cui inizi a pensare che qualcosa non va. Volevo essere come loro e ho iniziato a seguire i gruppi sportivi sul nostro social network russo, e da li non mi sono più fermata.
Ricordo che tornavo a casa da scuola e guardavo i telefilm come Bay watch. Mi chiedevo come gli attori potessero essere così belli. Mi sembrava impossibile diventare come loro, ma sono una persona che non si arrende facilmente. Iniziai a cercare, e a studiare, le informazioni necessarie per cambiare, e ho provato diverse soluzioni. Poi ho iniziato ad andare in palestra. Tutto ciò che ho fatto il primo anno è stato pedalare su una bicicletta e stretching. Dopo un anno di “allenamento” ho perso 15 kg.
Quando è nata l’idea di entrare nel settore del fitness?
Dopo essermi diplomata al college dell’istituto Ben Varder di San Pietroburgo dove studiavo discipline sportive. Ho iniziato ad allenarmi costantemente e in me ha preso forma l’idea fin da subito di lavorare anche come allenatore. A San Pietroburgo ho apprezzato l’approccio professionale e l’alto livello degli allenatori, non l’avevo mai visto da nessuna parte. Da un punto di vista delle materie di studio invece l’anatomia era la materia più difficile perchè era insegnata partendo da un punto di vista medico.
Come è arrivata l’idea di partecipare alle gare?
Pensavo di essere troppo giovane, senza esperienza e senza nessun supporto o sponsor. Nessuno mi avrebbe dato credito. Dovevo acquisire esperienza, ed ero molto motivata. Ho cercato il miglior allenatore e lo ho trovato su Instagram.
La prima volta che mi sono proposta ad un allenatore professionista ho ricevuto una grande delusione: lui stava preparando le sue atlete per un concorso bikini fitness e mi rispose che non ero geneticamente predisposta per ottenere successi in questo sport.
Ero molto arrabbiata ma non mi sono data per vinta e mi sono rivolta ad un’altra allenatrice, Svetlana Yelina. Non ho mai avuto dubbi sulle mie possibilità.
Infatti fin dalle primissime gare mi sono piazzata nelle prime posizioni, arrivando a vincere nella mia categoria con risultati eccellenti.
Ogni tanto ci ripenso. Non me lo aspettavo.
Consiglio a tutti la visione del Film “Million Dollar Baby” con Clint Eastwood , Hillary Swank e Morgan Freeman.
Il bikini fitness prevede una dieta molto severa. Esattamente a cosa hai dovuto rinunciare?
Ho sempre amato mangiare. La prima cosa che ho dovuto abbandonare sono stati i dolci. Ricordo la prima volta che il mio preparatore mi mandò il mio primo vero piano nutrizionale “rigoroso”. Con mio stupore non c’erano frutta e prodotti caseari. C’era un solo bicchiere di latte alla settimana e solo 200 grammi di frutta. È stato uno shock per me. Mi sono sempre piaciuti i frutti dolci come le banane e le fragole. Prima delle competizioni, l’allenatore mi insegnò a non mangiare altri alimenti, comuni in tutte le tavole. Fu veramente pesante per me: poi a lungo andare mi ci sono abituata.
Dicci di più sulle competizioni e i loro segreti
Una settimana prima iniziano i regimi alimentari ferrei e a prova di forza di volontà. Gli atleti sono motivati individualmente. Non e’ uno sport di squadra. Ognuno fa affidamento alle proprie risorse personali e psicologiche. È molto faticoso bere solo acqua e tenere lo stomaco praticamente vuoto per giorni. Ci si limita a delle piccole colazioni, poi finalmente si passa al trucco, al make up, alla tintura del corpo e all’ applicazione di cheratina sui capelli: questi accorgimenti possono sembrare strani ma sono fatti per far risaltare la muscolatura degli atleti e per permettere ai giudici una valutazione uniforme.
Come affronti le gare?
Cerco di pormi obiettivi e non limiti. Credo che i limiti esistano per essere superati. Quando entro in gara dò il massimo e cerco di superare me stessa. Poi a fine gara mi accorgo di aver vinto. E’ una mia sfida personale che cerco di affrontare con molta motivazione e umiltà. Nello sport si vince e si perde. In Russia gli atleti sono molto leali e ci sosteniamo tutti.
A cosa hai pensato quando ti hanno proclamato vincitrice la prima volta in Siberia?
Quando ti prepari da un anno e mezzo per una gara e fai sacrifici enormi, sia economici sia fisici, arrivi ad un punto che tu chiedi anche perchè lo stai facendo: in quel momento mi sono svegliata dal sogno ed ero nella realtà con una coppa in mano a festeggiare il primo posto sul podio.
Quanto sono obiettivi ed imparziali i giudici?
Di solito i giudici si focalizzano sui primi quattro. Questo avviene a livello internazionale e la preparazione dei giudici è di norma molto elevata. A noi addetti ai lavori spesso capita di vedere camminare un atleta che è come se avesse scritto in fronte che vincerà.
Siamo tutti molto esperti e sappiamo riconoscere il livello di preparazione. Non ci sono mai contestazioni ai giudici a fine gara anche perchè il livello agonistico di preparazione è molto alto e siamo molto leali.
Almeno così ho potuto constatare in Russia.
Suggeriresti alle ragazze di allenarsi per il Fitness Bikini?
Quando le ragazze vengono da me con un desiderio simile, chiedo loro perché ne hanno bisogno. Devono capire che è costoso, in impegno, tempo e denaro. Soprattutto prima delle competizioni si arriva a fare 5 sessioni di allenamento a settimana. Una ragazza che non ha mai affrontato lo sport agonistico, spesso non sa a cosa va incontro.
Perchè sei Milano?
Farò un tour in Italia, mi fermerò specialmente a Milan , nella capitale economica dell’Italia. Ho ricevuto delle richieste di ragazze italiane che incontrerò. Sono convinta che anche nel vostro paese esiste una ragazza come me, che sogna di diventare campionessa di Fitness Bikini! Voglio trovarla e allenarla. Anzi, se la conoscete ditele di scrivermi a julia.fitness@tiscali.it
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