Milano

Anziani maltrattati a Milano. Domande sulle responsabilità

Una badante aggressiva nei confronti di due fratelli ultraottantenni, un uomo e una donna, è stata arrestata dopo che la polizia di stato ha inserito delle telecamere di video sorveglianza in casa. I due fratelli erano affidati alla badante, una donna ecuadoregna di 52 anni con precedenti per furto, dall’amministratore di sostegno nominato dal tribunale di Milano. I due fratelli infatti non hanno familiari che possano assisterli.

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Il fascicolo e le indagini sono aperte da agosto 2018, quando il vicino di casa dei due, sentendo delle urla venire dall’appartamento, aveva chiamato la polizia. L’uomo era caduto e la sorella non riusciva a rialzarlo. I due, soli e chiusi in casa, avevano chiesto aiuto nell’unico modo possibile, urlando. La badante in quella occasione era stata denunciata per abbandono e per resistenza a pubblico ufficiale. Era stata eccessivamente aggressiva nei confronti degli agenti che erano entrati in casa e avevano salvato i due. Per i maltrattamenti commessi nei confronti degli anzani che le erano stati affidati, provati dai filmati delle telecamere dalla sezione della squadra mobile dedicata ai reati contro le fasce deboli, la badante rischia una condanna che può andare dai 2 ai 6 anni.

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I 2 fratelli hanno chiari segni di decadimento cognitivo. Nella serata dell’arresto della badante sono stati ambedue portati in ospedale per accertamenti e per refertare i maltrattamenti subiti. Fortunatamente stanno abbastanza bene e sono stati dimessi non appena si è risolto il problema della loro assistenza.

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L’amministratore di sostegno

La necessità di proteggere l’identità dei due fratelli non permette di andare a fondo della vicenda e di raccontare ulteriori particolari che ne potrebbero permettere l’identificazione. Però alcune domande sono spontanee. Come mai questi due anziani, così chiaramente invalidi da avere un amministratore di sistegno, erano affidati esclusivamente ad una badante? Erano stati attivati i servizi di assistenza a domicilio forniti dai servizi sociali e dalla Asl?

Il medico di base li visitava regolarmente?  Con che cura è stata scelta la badante, che aveva precedenti per furto risalenti al 2015? Se tutti i servizi erano stati attivati come mai nessuno sinera accorto del modo in cui la badante trattava gli anziani, che li chiudeva in camera loro anche 15 ore di seguito e che aveva messo la donna a dormire su una brandina in cucina e si era presa la camera da letto più grande della casa? Tutte domande che pongono interrogativi gravi sull’attenzione alla cura degli anziani soli da parte delle istituzioni.

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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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