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Le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Rho hanno permesso di sgominare una banda di criminali, particolarmente pericolosi che hanno compiuto più di 100 fra furti e rapine, in tutto in nord Italia. Le operazioni di arresto e fermo sono ancora in corso e si stanno svolgendo nelle provincie di Milano, Roma, Firenze e Mantova.
Dalle ricostruzioni è risultato che la banda, composta da peruviani che arrivavano appositamente dal sudamerica, era composta da due batterie specializzate con sede operativa a Milano. Una si occupava di furti in appartamenti e in supermercati, un’altra era invece dedita alle rapine con la tecnica del Tocomocho.
Questa tecnica, già tristemente famosa in sudamerica, permette di soggiogare psicologicamente, per mezzo di una specie di ipnosi, la propria vittima e di convincerla a compiere atti contrari al proprio interesse, come consegnare al rapinatore denaro o gioielli. Non è escluso che per ottenere questo tipo di effetto i rapinatori abbiano utilizzato la famigerata droga chiamata “alito del diavolo”, che rende le vittime arrendevoli e incapaci di ricordare chiaramente i propri atti.
Tramite l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Milano 21 persone sono finite in carcere, 6 agli arresti domiciliari e 1 è sottoposta all’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria. Delle 28 persone coinvolte, 22 sono cittadini peruviani, 3 sono italiani, 1 è colombiano, 1 cubano e uno egiziano. Sono ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati, borseggi, rapine, furti in abitazione e ricettazione.
Il procuratore Dott. Monti li ha definiti “una banda terribile”. A parte gli italiani, che fungevano da ricettatori, erano tutti sconosciuti all’anagrafe, entravano nel nostro paese con documenti regolari, passando dalla Spagna, si fermavano un po’ di tempo e poi ritornavano nel loro paese. Riuscivano a compiere anche 10 tra rapine e furti ogni giorno. Si spostavano, organizzatissimi, da un paese europeo all’altro, mietendo vittime.
I rapinatori sceglievano le loro vittime fra gli anziani e fra donne di origine sudamericana, badanti o cameriere. Le avvicinavano con la scusa di chiedere una indicazione e poi usavano la tecnica Tocomocho per farsi dare del denaro in cambio di un biglietto della lotteria che dicevano vincente. Oppure li lasciavano entrare in casa e consegnavano gioielli e contanti. Una attività molto pericolosa che esercitavano con una notevole capacità di aggressione.
La rete di appoggio su cui la banda potevacontare era nella zona di viale Padova, a Milano. Numerosi in contatti con il background locale. Riuscivano a piazzare la refurtiva nei Compro oro. Soprattutto uno di viale Monza, era coinvolto pesantemente nella attività di ricettazione.
L’indagine dei Carabinieri sui casi di furti negli aeroporti e alla fiera di Milano ha dato il via anche a questo filone di arresti. ne avevamo parlato in indagine sui furti alla fiera di Rho. Nella ricerca dei latitanti di quella prima banda sono state trovate le prove per intercettare e incastrare questo secondo pericoloso gruppo criminale.
L’organizzazione del gruppo era verticistica fra i capi c’erano uomini e donne. I pali e i fiancheggiatori ricevevano uno stipendio fisso per la loro attività. la gestione della refurtiva era gestita da un nucleo che si dedicata solo a questa operazione. Soprattutto le donne sembravano essere quelle che avevano maggiori capacità di esercitare la tecnica del Tocomocho. Insomma, i carabinieri sono riusciti a sgominare anche questa banda di stregoni criminali.
Articolo aggiornato il 28/11/2019 15:55