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Il municipio 5 ha dedicato un parco al grande scrittore e giornalista Giovannino Guareschi e si prepara ad inaugurarlo con una serie di iniziative che ricordano la sua figura, i suoi scritti e il suo mondo piccolo con i protagonisti che, creati dalla sua penna, sono diventati una parte della storia: don Camillo e Peppone, il sindaco. L’occasione è data dal cento decimo anniversario della nascita nascita del famoso giornalista e dal cinquantesimo dalla sua morte.
La calda estate di Don Camillo e Peppone è una manifestazione che inizia il 19 luglio e continuerà fino 21 luglio 2018. Il #Municipio5 di Milano ha organizzato una serie di mostre, incontri, visite guidate, proiezioni e uno spettacolo per ricordare l’autore della saga di Don Camillo e Peppone e scoprire il Parco che il Municipio 5 intitolerà a questo autore unico.
Ecco come ha annunciato l’iniziativa il Presidente del Municipio 5 Alessandro Bramati: “Innanzitutto ringrazio per il lavoro svolto dai Presidenti delle Commissioni Cultura e Verde; Erminio Galluzzi ed Alessandro Giacomazzi con cui abbiamo costruito questo progetto. In Giunta abbiamo deliberato la realizzazione di alcuni eventi che si svolgeranno il 19-20-21 luglio presso la Serra Lorenzini in Via dei Missaglia, la Biblioteca e il portico di Micrò nel Parco Chiesa Rossa.
Sono inoltre coinvolti la famiglia e L’Archivio Guareschi, Riccardo Mazzoni vicedirettore di WOW Spazio Fumetto, La Fondazione Franco Fossati, la Coop. I Percorsi, Regione Lombardia (che tramite la Fondazione Mondadori mette a disposizione materiali originali di Guareschi), l’attore Enrico Beruschi e il giornalista Alessandro Gnocchi oltre a fumettisti e sceneggiatori. Tre giorni di dibattiti, mostre, film e letture, per conoscere il Guareschi fumettista, giornalista, scrittore e tanto altro.”
Nella città di Milano non vi è nessun ambito pubblico intitolato a Guareschi, pertanto prosegue Bramati: “fatte le verifiche nell’ambito del Comune di Milano abbia deciso di colmare questa mancanza, avanzando la proposta di intitolazione di un Parco, individuando quello tra le Vie Chopin/dei Guarneri” il più idoneo”.
Dire chi sia Guareschi non è facile: per i più è il creatore di Don Camillo e Peppone, quel Mondo Piccolo universalmente noto grazie alle interpretazioni cinematografiche di Fernandel e Gino Cervi.
Per altri è il vignettista de “Il Bertoldo”, la rivista umoristica creata nel 1936 dall’amico Cesare Zavattini, e del quale Guareschi fu caporedattore fino al 1943. Per alcuni è il direttore del settimanale “Il Candido” e l’inventore delle vignette della serie “Obbedienza Cieca Pronta Assoluta” che mettevano alla berlina la credulità dei lettori dell’Unità. Per altri ancora è l’umorista autore di volumi spassosissimi come “Il Destino si chiama Clotilde” o il “Corrierino delle famiglie”. Mentre, per altri ancora, è l’artefice della sconfitta del Fronte Democratico Popolare (l’alleanza PCI-PSI) alle elezioni del 1948.
Eppure, grazie alla sua creatività e fantasia, Guareschi è molto altro: una figura unica nel mondo della stampa italiana. Infatti, oltre che disegnatore, umorista e giornalista fu prolifico autore di programmi radiofonici e curava in prima persona la creazione grafica e l’impaginazione delle sue riviste. Da non dimenticare, poi, anche la sua incursione nel mondo del cinema con la regia del film a due voci (Guareschi e Pasolini) “La Rabbia”. Insomma Giovannino è stato uno dei primi autori crossmediali italiani tuttavia in pochi sanno, ed è proprio questo il cuore dell’evento voluto dal Municipio 5, che Guareschi fu un apprezzato e ricercato fumettista.
Appena arrivato al “Bertoldo”, per esempio, realizzò una storia a fumetti dal forte impatto satirico che passò indenne attraverso le maglie della censura fascista e che raccontava le peripezie del dottor Mabuse: un folle dittatore deciso a conquistare il mondo. E non è finita: dal 1938, e fino al 1942, collaborò anche con la Stampa di Torino realizzando oltre 400 strip a tre vignette.
Di diverso tenore sono invece gli altri suo fumetti, a cominciare dalle avventure di Ciccio Pasticcio per arrivare alle avventure surreali de La Famiglia Brambilla. Questa serie, pubblicata in 5 albi nel 1942, che prende lo spunto da una famosa canzone dell’epoca, diventata anche un film, era scritta da Mario Brancacci (autore del Bertoldo e di sketch radiofonici) e racconta la tragicomica rivalità tra i Brambilla e i Comò.
Tant’è che, tra un trasloco e l’altro, le due famiglie finiranno sempre per ritrovarsi ad abitare nello stesso luogo. Grazie alla collaborazione con L’archivio Guareschi saranno esposte, presso la Serra Lorenzini, le copertine e alcune pagine di questi albi introvabili.
Guareschi, uomo colto e attento, è stato uno strenuo difensore del fumetto.
Quando, alla fine degli anni ‘40, Luigi Gedda, presidente dell’Azione Cattolica, accusò i fumetti di istigare alla violenza e all’adulterio Guareschi scrisse: «Come antico e attento lettore di tutti i giornali e giornaletti a fumetti che dal 1915 sono usciti in Italia, posso assicurare al prof. Gedda che tutti immancabilmente i racconti terminano con la sconfitta del mascalzone e la vittoria dell’onesto, del buono, del giusto».
A sottolineare l’aspetto fumettistico delle opere di Guareschi contribuisce anche la seconda parte dei questa mostra che propone una selezione di tavole realizzate per gli albi a fumetti Don Camillo giunta ormai al 14 volume. E così, grazie ai fumetti tratti dai suoi racconti sceneggiati da Davide Barzi e pubblicati da ReNoir, è possibile capire quanto la scrittura di Giovannino fosse già di per se un soggetto ideale per un fumetto. La mostra Guareschi e i Fumetti si chiude con due opere, dei “mosaici a fumetti”, realizzati in legno dai ragazzi della cooperativa I Percorsi.
Il 19 luglio, alle ore 19, dopo l’inaugurazione della mostra è previsto un incontro con Mirko Treccani disegnatore della serie. A tutti i partecipante verrà donata, per ricordo dell’evento, una stampa numerata firmata dall’autore.
Come si è detto Guareschi è tanto altro e per questa ragione presso la Biblioteca della Chiesa Rossa si terrà una seconda mostra che permetterà di scoprire altri aspetti del vignettista Guareschi.
Grazie a L’Archivio Guareschi saranno esposte alcune pagine dei collage realizzati da Giovannino per illustrare “Italia Provvisoria”, il volume pubblicato nel 1947: «un album del dopoguerra» come lo ha definito Tatti Sanguineti «nel quale convivono racconti umoristico-satirici e polemico-sentimentali mescolati a ritagli di giornali vari, volantini di federazione di partito, inni di rivolta,fotomontaggi».
Mentre grazie al Fondo Minardi, un collaboratore e collezionista delle opere di Guareschi, oggi di proprietà della Regione Lombardia e conservato presso la Fondazione Mondadori, si potrà scoprire l’attualità del polemista Guareschi e il chirurgico sberleffo nei confronti dei comunisti dell’epoca. Chiuderà l’omaggio a Guareschi una selezione di opere, sempre di proprietà de L’archivio Guareschi, bozzetti di manifesti e vignette realizzate per la campagna elettorale del 1948. Dal canto suo la Fondazione Franco Fossati metterà a disposizione una serie di giornali dell’epoca per contestualizzare le opere in mostra.
Per informazioni: Riccardo Mazzoni 335248994Ufficio stampa Wow Spazio Fumetto: Enrico Ercole 3495422273
Il 20 luglio, alle 20,15, prima della proiezione del film “Don Camillo e l’onorevole Peppone”,realizzato nel 1955, è prevista una visita guidata gratuita alla mostra.
Articolo aggiornato il 29/06/2020 16:43