Chiama i carabinieri di Desio “Scusate, c’è uno sconosciuto nel mio bagno”
Limbiate. I carabinieri di Desio controllavano degli affitti irregolari e hanno trovato un clandestino entrato dalla finestra nel bagno del vicino di casa
Lo scorso 27 giugno, i Carabinieri della compagnia di Desio hanno effettuato un sopralluogo in un condominio di Limbiate. Erano state segnalate delle irregolarità in un appartamento dato in affitto. I carabinieri hanno rintracciato il proprietario e si sono fatti accompagnare sul posto per un controllo. Quando hanno suonato al campanello, però, non ha risposto nessuno, anche se si sentivano dei rumori arrivare dall’interno. Mentre le forze dell’ordine stavano decidendo se abbattere la porta o chiamare i Vigili del fuoco, il vicino di casa è uscito sul pianerottolo e ha detto ai Carabinieri: “Scusatemi, ma c’è uno sconosciuto che è entrato nel mio bagno”.
I carabinieri di Desio e lo sconosciuto
I carabinieri si sono immediatamente concentrati su questa evoluzione del problema e difatti nel bagno del vicino di casa hanno trovato un uomo che era appena entrato dalla finestra.
Si trattava dell’inquilino dell’appartamento accanto, un marocchino irregolare già colpito da provvedimento di espulsione dal territorio italiano che, avendo capito che alla porta c’erano i Carabinieri di Desio, aveva deciso di darsi alla fuga, uscendo dalla finestra del balcone di casa sua ed entrando nell’appartamento vicino, dalla finestra del bagno. Gli appartamenti, infatti, sono al quarto piano ed è impossibile lanciarsi di sotto senza farsi male.
A questo punto si è scoperto che il cittadino marocchino pagava regolarmente un affitto di 400 euro al mese al proprietario dell’appartamento, in nero. Non poteva d’altra parte essere diverso, data la irregolarità della permanenza in Italia dello straniero.
I carabinieri di Desio hanno così denunciato a piede libero il proprietario dell’appartamento per sfruttamento dell’immigrazione clandestina. Provvedimento che ha colpito anche un altro cittadino marocchino che ha svolto le funzioni di intermediario per l’affitto. L’appartamento è stato posto sotto sequestro ai fini della confisca in base all’articolo 12, comma 5-bis, della legge 286/98 che prevede la confisca dell’immobile in casi simili. Per il 25enne marocchino sono state invece avviate le procedure di espulsione dal territorio italiano.
I rischi per chi affitta appartamenti o posti letto a clandestini
L’articolo 12 comma 5 bis del testo unico sull’immigrazione, legge 28 6/98 , recita: “Salvo che il fatto non costituisca più grave reato, chiunque a titolo oneroso, al fine di trarre ingiusto profitto, dá alloggio ovvero cede, anche in locazione, un immobile ad uno straniero che sia privo di titolo di soggiorno al momento della stipula o del rinnovo del contratto di locazione, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni.
La condanna con provvedimento irrevocabile ovvero l’applicazione della pena su richiesta delle parti a norma dell’articolo 444 del codice di procedura penale, anche se è stata concessa la sospensione condizionale della pena, comporta la confisca dell’immobile, salvo che appartenga a persona estranea al reato. Si osservano, in quanto applicabili, le disposizioni vigenti in materia di Gestione e destinazione dei beni confiscati.
Le somme di denaro ricavate dalla vendita, ove disposta, dei beni confiscati sono destinate al potenziamento delle attività di prevenzione e repressione dei reati in tema di immigrazione clandestina”. Buono a sapersi per chi ha l’abitudine di affittare il nero a clandestini.
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