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Ovviamente, qualsiasi azione criminosa è da condannare. Alcune truffe, risultano però ancora più odiose. Specie, quando colpiscono, anche se indirettamente chi ha bisogno. Il 18 giugno 2018, i Carabinieri del NAS di Milano, nelle province di Milano, Lodi, Caserta e Napoli, hanno concluso un’indagine denominata “SIC IUBEO”. 14 persone sono state fermate. 8 di queste sono state portate in carcere, mente altri 4 sono finiti agli arresti domiciliari. Per gli ultimi due, è stato imposto l’obbligo di firma presso la polizia giudiziaria.
L’organizzazione criminale composta dai quattordici individui oggi fermati, è ritenuta responsabile di reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni del Servizio Sanitario Nazionale e ricettazione di farmaci.
L’organizzazione, radicata sia sul territorio lombardo sia in altre regioni sia all’estero, commerciava in farmaci sottratti illegalmente alle farmacie con una truffa. Dopo essersi impossessati illegalmente di un gran numero di “ricette rosse”, quelle comunemente rilasciate da ospedali e medici di famiglia, falsificavano tali ricette, si recavano nelle farmacie di tutta la Lombardia per rifornirsi di farmaci gratuitamente, dato che le ricette risultavano esenti da ticket.
I medicinali ottenuti illegalmente venivano poi portati all’estero, grazie alla complicità di persone che operano nel campo della distribuzione, residenti nell’area campana. Destinazione di tali farmaci erano soprattutto paesi extraeuropei. Essendo questi canali di spedizione illegali, vi era una totale assenza di controllo e di corretta conservazione dei prodotti farmaceutici, con grande rischio per gli utilizzatori finali.
Le indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Milano, hanno avuto il seguente esito:
5 persone sono state arrestate in flagranza di reato, dato che erano in possesso di farmaci ricettati.
48 persone sono state denunciate a piede libero per collusione e fiancheggiamento dell’organizzazione criminosa.
Migliaia di ricette mediche rubate sono state rintracciate, queste erano già state contabilizzate dalla Regione Lombardia per essere rimborsate. Tali rimborsi avrebbero causato un danno al Servizio Sanitario Nazionale quantificato di 500 mila euro, per il solo 2016.
Oltre al canale illecito di farmaci e di riciclo di denaro ottenuto con la vendita di tali farmaci, è stata individuata un’attività criminale parallela. Nell’ambito dell’attività crininosa vi era infatti anche il procacciamento e uso di banconote false, che sono state, ovviamente sequestrate nel corso dell’operazione investigativa.
Articolo aggiornato il 06/09/2019 00:15