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Milano – 69 uccellini, di specie tanto rare da non essere ancora state tutte identificate. Arrivavano dal Brasile e sono atterrati all’aeroporto di Malpensa dopo aver fatto scalo a Madrid, chiusi in una grande valigia, tenuti prigionieri all’interno di bigodini per capelli e in cestini a scomparto divisi con del filo di ferro. Niente acqua, solo alcuni avevano vicino dei pezzetti di frutta.
Devono aver sofferto il freddo e la mancanza di ossigeno nella stiva dell’aeroplano, poi la paura per i movimenti rudi con cui sono trattate le valigie. A destinazione non ne sarebbe arrivato vivo nessuno. Qualunque fosse la loro destinazione. Per un caso fortuito la valigia è stata scambiata con una simile ma per 45 di loro non c’era più nulla da fare. Gli altri erano allo stremo, tanto che alla fine solo 9 sono riusciti a superare lo stress e i traumi del lungo viaggio e si possono dire oggi, forse, fuori pericolo.
E’ successo lo scorso 2 giugno ed è da allora che la polizia di stato sta ricercando il trafficante che ha compiuto questo scempio. Questo terribile traffico di animali rari è stato scoperto per caso, quando un cittadino brasiliano che era sullo stesso aereo in arrivo a Malpensa, per sbaglio ha ritirato una valigia identica alla sua dal nastro trasportatore. Non si è accorto di nulla.
Ha lasciato la valigia alla reception del suo albergo a Milano e poi alla sera ha tentato di aprirla. Solo in quel momento si è accorto dell’errore. Ha chiesto aiuto per aprire la valigia, e quando ha scoperto il contenuto ha presentato una denuncia al commissariato della polizia di stato di Sesto San Giovanni.
Sul mercato nero degli animali rari ognuna di quelle bestiole sarebbe stata venduta per 400 euro
Il comandante del commissariato di Sesto San Giovanni, Daniele Barberi, ha raccontato questa mattina in conferenza stampa cosa è successo da quando gli uccellini si sono trovati in commissariato. E’ stata immediatamente avvisata al Asst e la Dott.ssa Nicoletta Schiavini, Responsabile del Presidio di Igiene Veterinaria del Dipartimento Veterinario dell’ATS Città Metropolitana di Milano che ha preso in consegna gli uccellini ancora all’interno dei bigodini, e li ha portati, il più velocemente possibile, nell’oasi dell’ Enpa dove sono affidati alle cure del dottor Umberto Bonaventura. Qui si è tentato di riconoscerne la specie per poter perlomeno fornire loro il
cibo giusto. L’unica distinzione che si è potuta fare, per ora, è fra uccellini insettivori e uccellini granivori. Attualmente sono in quarantena, perchè non si sa quali malattie potrebbero aver sviluppato. Uno è sotto antibiotico. Bisognerà aspettare per sapere se riusciranno a cavarsela, e dopo bisognerà scegliere il loro destino.Sarà molto difficile che possano tornare in Brasile, dove, prima della loro cattura volavano liberi nella foresta.
Articolo aggiornato il 21/06/2020 23:47