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Milano – Le tensioni politiche fra il governo italiano e quello francese passano anche da Milano. I consiglieri comunali della Lega hanno rifiutato l’invito a cena del consolato francese alla cena con l’ambasciatore Christian Masset, in visita a Milano e lo hanno fatto sapere tramite comunicato stampa, in modo da dare una valenza politica di protesta alla mancata partecipazione all’evento.
“La Francia, prima di esprimere giudizi, dimostri vera solidarietà nell’accoglienza, si scusi con il nostro Paese e mantenga compiutamente gli impegni presi. Prima di partecipare a qualsiasi cena o incontro con l’Ambasciatore di Francia, mi aspetto che lo stesso, in nome e per conto del suo Paese, si scusi per l’ingiustificata ingerenza nelle nostre politiche migratorie”. Ha detto Laura Molteni, consigliere comunale a palazzo Marino.
L’atto di desistenza è in merito alle dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron sulla vicenda della nave Aquarius, che ha definito “vomitevole” la politica italiana di chiusura dei porti per le navi che battono bandiere diverse da quelle italiane e trasportano qui i migranti che raccolgono fra le coste della Libia e le acque internazionali. “Per chi non l’avesse ancora capito, il vento sulle politiche migratorie è finalmente cambiato”. ha aggiunto la consigliera leghista. La sua non è una posizione isolata.
Anche l’on. Alessandro Morelli, milanese e il consiglieri regionali di Milano Gianmarco Senna e Massimiliano Bastoni hanno reclinato l’invito del consolato francese con un comunicato stampa e per le stesse motivazioni. “Come rappresentanti della Lombardia, Regione che più di altre ha pagato salata l’indifferenza europea, Francia in primis, sul tema immigrazione, riteniamo fuori discussione partecipare a questo evento, specie dopo gli insulti inaccettabili di questi giorni. Evidentemente qualcuno oltralpe si è reso conto che al governo dell’Italia non ci sono più i soliti burattini, ma persone che vogliono difendere i confini dello Stato, facendo una volta tanto gli intessi degli italiani.
In Francia se ne facciano una ragione, la musica qui è cambiata davvero. Per le cene ci sarà tempo quando i francesi avranno un atteggiamento meno ipocrita e più collaborativo, magari assumendosi le proprie responsabilità anche per quanto riguarda l’instabilità politica che attualmente dilania numerose zone dell’Africa del Nord.” Se questi sono le premesse, la cena milanese dell’ambasciatore francese avrà parecchi posti vuoti.
Articolo aggiornato il 29/12/2021 14:39