Droga a Milano. Narcos latitante catturato in Svizzera dopo 10 anni
Contrasto al traffico di droga a Milano. Ottenere l’arresto del 36enne Karl Miguel Salcedo Fernandez, un narcotrafficante domenicano condannato e latitante in Italia, ma residente e cittadino modello in Svizzera, non stato semplice. Ha impegnato parecchio le forze diplomatiche della squadra Catturandi dei carabinieri del comando di Milano, guidata dal capitano Marco Prosperi.
Infine però i militari sono riusciti ad ottenere che la polizia svizzera lo arrestasse in attesa della estradizione. Il timore era infatti che il domenicano, che ormai aveva saputo del rigetto del ricorso che aveva presentato alla corte di Cassazione, avvenuto lo scorso 6 febbraio, fuggisse.
Lo scorso 11 maggio è stato arrestato dalla polizia del cantone dell’ Argovia, dove lavorava come magazziniere in una falegnameria. In Italia Salcedo deve scontare 8 anni e 8 mesi di prigione per aver partecipato attivamente un cartello della droga che importava in Europa cocaina boliviana e colombiana. Risiedendo in Svizzera si occupava della distribuzione nell’ area del Milanese della cocaina importata attraverso la Spagna.
Droga a Milano. Un cartello della droga da 300 kg di cocaina l’anno
I fatti risalgono al 2007. La Guardia di finanza di Varese scopri e mandò a gambe all’aria i traffici di un cartello della droga organizzato da due fratelli domenicani, Jorge Luis e Yoselin Tineo Camilo. Mentre Jorge dirigeva i traffici stando in Dominica, suo fratello Yocelyn si occupava della importazione in Spagna e della distribuzione in Olanda, Francia e Svizzera.
Qui l’uomo di fiducia del cartello era Salcedo, che si occupava di portarla poi a Milano, approfittando dei minori controlli effettuati sui treni dei pendolari. Tra il 24 ottobre e il 14 dicembre 2007 la Guardia di Finanza di Varese ha documentato ben 20 cessioni, con pezzature mai sotto i 30 grammi. Il prezzo della cocaina boliviana “corallo rosa” era fra gli 80 e i 100 euro al grammo.
Droga a Milano. Importazioni da almeno 250kg di cocaina all’anno
Si è valutato che il cartello importasse almeno 250 chili di cocaina all’anno. Vi erano anche operazioni i marketing, con cessioni gratuite agli assaggiatori, trattative e accordi. Coinvolta anche la moglie di Salcedo che si occupava telefonicamente delle trattative sui prezzi prima dei viaggi intrapresi dal latitante. Dopo la scoperta e lo smantellamento del traffico del cartello Tineo Camilo, salcedo era stato condannato dal tribunale di primo grado. Condanna confermata dalla corte di appello il 12 aprile del 2013, contro cui aveva fatto ricorso ala corte di cassazione, che la ha però rigettata lo scorso 6 febbraio.
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