Alba di notte. Presi altri autori di furti nell’abbiatense
Alba di Notte – La mattina di sabato 7 aprile i carabinieri hanno arrestato a Casorate Primo uno sposo poche ore prima della cerimonia . Il suo testimone di nozze era stato arrestato poco prima, a Castelletto Ticino.
Si tratta del carrozziere Dante Di Lalla, di 46 anni, e del suo testimone Frisku Zef, 29enne albanese. Un’azione a sorpresa che si è resa necessaria data la pericolosità dello Zef che più di una volta era sfuggito alla cattura guidando a folle velocità tra la gente.
Cosa ha innescato l’operazione Alba di Notte
La storia che ha portato al loro arresto insieme a quello di altre 4 persone, e di altre 6 che si trovano in Albania, e per i quali si è aperta la procedura di rogatoria internazionale, è seguita a lunghe indagini compiute dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Abbiategrasso che ci hanno liberato di una pericolosa banda di ladri composta da 7 albanesi 4 italiani e un ungherese.
I 12 rubavano auto di lusso per il mercato dei pezzi di ricambio e utilizzavano dei garage e delle officine situati ad Abbiategrasso, Zibido San Giacomo (MI), Rosate (MI) e Bornasco (PV). Sono accusati anche di almeno 25 furti in abitazione. Per uno di questi l’accusa è di rapina perchè, sorpresi dal proprietario di casa, prima di scappare lo avevano picchiato. Uno degli arrestati italiani è stato prelevato a Milano, in una comunità di recupero per tossicodipendenti
Alba di Notte
L’indagine e l’azione dei carabinieri sono il proseguimento dell’operazione Alba di notte, durante la quale Zef era già stato arrestato, ma poi posto a delle misure meno restrittive e con l’obbligo di non allontanarsi. Ne aveva approfittato per scappare in Albania. La su ricattura è stata merito dei carabinieri di Abbiategrasso che hanno scoperto che sarebbe rientrato in Italia per fare il testimone di Nozze di Di Lalla.
Speriamo che ora il giudice si convinca che è meglio tenerlo in carcere
“Molto spesso questi ladri per entrare in Italia o tornare in Albania si nascondono nelle bisarche, a bordo delle automobili trasportate, perchè sanno che sono poco controllate,” ci racconta il maresciallo Castrucci della compagnia di Abbiategrasso, che ha seguito l’indagine con il tenente Macrì. “Si è intervenuti nel giorno del matrimonio, non appena Zef è arrivato, perchè si sapeva che alla sera sarebbe rientrato in Albania e vi era un alto rischio di un’altra fuga a forte velocità fra la gente. Troppo pericoloso” Ha spiegato il Comandante della compagnia di Abbiategrasso Antonio Leotta.
2 associazioni a delinquere
Il giudice ha individuato 2 associazioni a delinquere. Una dedita ai furti e l’altra al riciclaggio. I Carrozzieri erano così bravi che riuscivano a smontare le auto di lusso in 4 ore, poi le caricavano a pezzi, le trasportavano in Albania, dove le auto erano rimontate o i pezzi erano rivenduti sul mercato illegale. I commerci della banda si svolgevano nella città di Tirana e Milolte. Alcune delle automobili rubate, invece, quelle con una cilindrata maggiore, erano tenute in Italia ed usate per compiere i furti.
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