Se vince Fontana espelle 100mila clandestini. Oh bene, ci sto!
Elezioni Regione Lombardia – Attilio Fontana mi ha conquistato con una frase. Fuori dalla Lombardia 100mila clandestini. E io sono assolutamente d’accordo.
Finalmente qualcuno che parla chiaro. Ero un pochetto stufa di usare eufemismi, come la parola irregolari al posto di clandestini per indicare chi è arrivato nel nostro paese senza averne diritto e senza aver diritto allo stato di profugo di guerra. Sono stanca di usare parole come positivo o negativo quando un irregolare, cioè un clandestino, ha o meno dei precedenti penali. Il più delle volte indica che, se non è ha, è perchè è la prima volta che lo trovano a spacciare droga.
Oggi essere clandestino non significa essere delinquente, a causa della depenalizzazione del reato, voluta dal governo italiano di sinistra. Però senza documenti non si può lavorare se non in nero, e l’unica occupazione in nero che c’è in Lombardia e quella dell’asservimento alle mafie per lo spaccio della droga.
Clandestini usati solo per lo spaccio
Se i grossi narcotrafficanti, la importano e la trasportano, è poi all’esercito di clandestini che ciondolano tra le vie di Milano e della provincia che la spacciano. Via, per la loro salvezza e per la nostra. Che razza di sogno di vita migliore è quella di vivere così ai margini della società? Mentre l’Africa si sta evolvendo , questi ragazzi giovani e nel pieno delle forze si frantumano il cervello a forza aspirare droga confezionandola e vendendola.
Non sapergli dire di No, non saperli fermare, non saper dire basta, è compiere un delitto contro l’uomo. Non è accoglienza. E’ non essere in grado di far loro capire che il bivaccare qui non è un modo di vivere giusto ed equivale a condannarli a diventare delinquenti. Quindi via, giustamente. 100mila in meno sono già un ottimo traguardo da raggiungere.
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