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Sabato mattina una manifestazione di cittadini in Via Forze Armate all’ angolo via Oliveri, a Milano. Protestavano contro la presenza dei rom. Da circa un mese un grosso gruppo di rom ha occupato la caserma militare.
Via Forze Armate deve il suo nome alle caserme militari che vi si trovano. In questi edifici c’era l’ospedale militare di Baggio, e alcuni campi per le esercitazioni con i cingolati e altre mezzi pesanti. Le caserme sono cadute in disuso quando è stata soppressa la leva militare obbligatoria. Stando ad oggi, però, via Forze Armate andrebbe rinominata in Via Rom talmente è alta la presenza di camper e nomadi in zona. I rom sembrano provenire da uno dei campi nomadi regolari di Milano, se così è lecito chiamarli, visto che si tratta di sacche dove l’illegalità è l’unica vera regola.
Vivono infatti di furti, di borseggi, truffe, e traffico di droga. Rosario Ciffàlà,presidente della commissione nomadi del Municipio 7, che ha partecipato alla manifestazione, ci ha detto che attualmente una parte dei primi occupanti abusivi si è nuovamente spostata. Ha lasciato la caserma ed è andata a stare in un altro dei campi nomadi regolari. E’ una cosa che succede spesso, a Milano.
I rom vanno e vengono, occupando quel che va loro. L’amministrazione comunale, cui compete in via esclusiva la gestione della sicurezza della grande città, non è intervenuta. L’assessore alla Sicurezza dell’amministrazione milanese, Carmela Rozza, è oggi impegnata nelle liste elettorali del Partito democratico per diventare consigliere di regione Lombardia.
Non pare però avere nessuna intenzione di promuovere interventi di liberazione e di protezione dei residenti di Baggio. Sull’occupazione delle ex caserme militari di via Forze Armate si è, con molta semplicità, riferita ad un progetto di abbattimento e recupero delle strutture militari, che è stato solo abbozzato, e sicuramente non sarà operativo almeno per i prossimi 10 anni.
Le intenzioni di Carmela Rozza sono però chiare. Come per l’insediamento di nomadi all’interno del parco Vettabia, poco lontano da via san Dionigi, diventata da qualche tempo una “zona calda di Milano” , non intende procedere allo sgombero. Ha dichiarato durante una riunione dei residenti del municipio 5, di non voler procere a sgomberi dei rom, facendo naturalmente arrabbiare i residenti di via San Dionigi e di via Sant’Arialdo che, a causa di questo campo nomadi abusivo, vivono troppo a stretto contatto con i delinquenti e hanno perso l’uso dello spazio verde, inserito nel parco agricolo sud.
Il quartiere di Baggio, e via Forze Armate, non sono a loro volta una zona facile. Hanno un “passato” chiacchierato. La presenza dei rom rischia di far tornare la brutta fama del passato ad essere un “presente” e di sfuggire al controllo dell’amministrazione comunale. Qui i residenti, anche quelli immigrati ma perfettamente integrati con la città, magari da decenni, non sopportano il modo di vita sporco e incivile dei rom e lo dicono con i cartelli che sono esposti alle spalle della caserma.
Era presente tanta tanta gente. Le bandiere bianche e blu di Salvini Premier e quelle degli altri aderenti ai movimenti politici, che come la Lega Nord, hanno incanalato la protesta erano tante, ma meno delle persone che si sono presentate al presidio senza nessuna bandiera. Pur arrivando sul finire dell’orario concesso alla manifestazione, ho contato almeno un centinaio di persone. Nel giro della mattinata devono aver partecipato almeno un paio di migliaia. Un successo di notevole considerando che era un sabato mattina e che di solito, specie in casi del genere, solo in pochi si espongono. Ora la domanda è: il comune di Milano riporterà la civiltà all’interno della caserma?
Articolo aggiornato il 18/08/2022 23:41