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Il 20, 21 e 22 dicembre è stato effettuato un massiccio controllo del parco di Rogoredo, fra le vie Sant’Arialdo San Dionigi e Fabio Massimo e la zona della Stazione ferroviaria di Rogoredo. I carabinieri della compagnia Milano – Porta Monforte quelli della C.I.O. del 3° Rgt. Carabinieri “Lombardia”, quelli del Nucleo Cinofili, nonché un elicottero del 2° Elinucleo di Orio al Serio (BG) hanno dedicato alla zona una operazione di tre giorni.
I militari hanno battuto tutta l’area boschiva, e la parte di via Orwell che costeggia la massicciata della ferrovia. Hanno quindi perlustrato le vie limitrofe, effettuato controlli in stazione e sulla circolazione stradale. Una operazione che ha permesso di controllare 25 automobili e 127 persone, fra cui sono state denunciate 2 persone. Una per evasione (non aveva rispettato gli arresti domiciliarti), e l’altra per inosservanza delle regole di soggiorno.
L’intento è quello di restituire il parco periferico all’uso della città, facendo sloggiare tutti i disperati che lo hanno eletto come luogo di permanenza e di commercio. Spacciatori, tossicomani, e persone senza fissa dimora che vivono di espedienti e lo hanno reso infrequentabile. La gente per bene lo teme e non vi si avvicina. Il boschetto di Rogeredo è stato citato anche dal questore Cardona nel suo discorso di auguri alla stampa. Il prefetto ha promesso attenzione e azione anche se pensa che sia difficile combattere ed estirpare lo spaccio, per le poche armi giudiziarie che si hanno sul reato.
Nel video diffuso dal comando provinciale dei carabinieri di Milano sono mostrati momenti del dispiegamento di forze nel tristemente famoso boschetto di Rogoredo. Lo scopo dell’operazione è quello di allontanare e disperdere i consumatori di droghe, di bonificare la zona dallo spaccio e dalla piccola delinquenza non permettendo l’insediamento.
Lo si può notare facilmente. Un’area verde che potrebbe essere una grande risorsa per la città e per i quartieri periferici è stata trasformato in una discarica con immondizia abbandonata ovunque, siringhe usate lasciate fra l’erba e capanne di stracci tirate su in mezzo agli alberi. Ha bisogno di cure, che possono iniziare solo con lo snidamento e l’allontanamento di chi la ha ridotta così.
Durante il 2017 nella zona di Rogoredo i carabinieri hanno effettuato 9 operazioni simili con il controllo e l’identificazione di 400 persone, di 139 stranieri e 87 già noti alla giustizia.
Articolo aggiornato il 20/08/2022 01:29