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Ossona – Nell’augurare Buon Natale e buone feste ai lettori, prometto che per due giorni su cronacaossona sarò buona. Ricomincerò a scrivere dal 27 dicembre. Però prima devo per forza scrivere qualcosa a proposito del sagrato e dell’assessore Monno.
Mi è capitato sott’occhio un articolo di Ticino Notizie, uno dei nostri concorrenti in lettori, che parla del rifacimento del sagrato della Chiesa di San Cristoforo, costato più di 40mila euro e di quanto l’assessore Monno insieme al sindaco Venegoni siano orgogliosi di aver riportato alla luce la rizzata degli anni 30, con tanto di avvallamenti e cedimenti e di averla decorata con delle grosse palle. L’unica cosa che mi si è rizzata nel leggere quelle dichiarazioni sono i capelli. Mi sono sentita presa in giro, come ossonese e come persona. Ma davvero l’assessore Francesca Monno pensa di darcela a bere? La pavimentazione del sagrato della Chiesa di San Cristoforo è in sassi del Ticino, non è un’opera d’arte. Erano stati ricoperti, negli anni sessanta, con dell’asfalto perchè avevano bisogno di una manutenzione continua. Gli avvallamenti non erano voluti, si tratta di cedimenti tipici di quel tipo di coperture paesane quando sono fatte alla buona, con un solo fondo in terra battuta. Mi scandalizza molto che qualcuno possa credere di coprire una serie di errori di progettazione e di esecuzione, dichiarando che si tratta di Opere d’arte storiche. Questo è prendere per i fondelli le persone e dichiarare che si considera i propri elettori degli stupidi.
Diciamo la verità. Quel sagrato è un disastro. Non si può utilizzare, è tutto sconnesso, non ci si può camminare e l’acqua sposterà i sassi in tutte le direzioni che la natura vorrà, in meno di un anno. Il sagrato non è circondato dal marciapiede a raso che doveva esserci ma c’è uno scalino altissimo che impedisce l’accesso ai disabili ed contornato da grosse palle di cemento, delle finte palle da catapulta, che non hanno nulla a che fare con le architetture della piana lombarda. Sa solo il cielo dove l’assessore Monno ha visto cose simili. In realtà i sassi avrebbero dovuto essere tutti tirati su, lavati e levigati, il piano del sagrato avrebbe dovuto essere livellato. Poi avrebbe dovuto essere fatto il fondo di sostegno, quindi i vecchi sassi del Ticino andavano mischiati a quelli nuovi e con quelli andava rifatto il sagrato. In piano e a livello strada. Il marciapiede di via padre Giuliani avrebbe dovuto continuare e raccordarsi con lo scivolo che si trova a lato di via Roma senza invadere l’incrocio tra la via Rimembranze e la Via Roma come fa ora. Inoltre l’ultima palla da catapulta viene a trovarsi praticamente in mezzo alla strada, in un punto buio. Con la nebbia, nelle notti senza luna e con la pioggia diventerà invisibile agli automobilisti.
Lo scivolo sugli scalini a sinistra della chiesa di San Cristoforo non serve a nessuno e non è a norma per i disabili perchè manca del corrimano e delle protezioni laterali. Anzi, si può proprio dire che è pericoloso. Il ponticello di plexiglax, inoltre, è scivoloso. I passaggi pedonali non si vedono, il porfido non è dipinto di bianco ma è grigio. Inoltre il sistema con cui sono posizionati non permette di andare da nessuna parte. Se con una carrozzina si scende dallo scivolo a lato di via Roma non vi è modo di avere un percorso protetto per andare al Cimitero, da quel lato della Chiesa si può andare solo in Proloco, lungo la via Roma.
Se con la stessa carrozzina si scende dallo scivolo senza protezioni, si può andare solo in via padre Giuliani, dove il passaggio pedonale non regolamentare è invisibile agli automobilisti e porta sulla pista ciclabile. e dove è impossibile accedere al portico perchè c’è uno scalino di circa 35 centimetri. Quindi la sedia a rotelle dovrà proseguire sulla pista ciclabile per arrivare ad un passaggio pedonale tradizionale e dirigersi verso il cimitero, oppure dovrà passare sulla carreggiata per arrivare all’ufficio postale.
Ora basta, però. E’ Natale e sono appena stata a Messa. Ho ascoltato Don Angelo parlare di pace, e non avrei dovuto avvicinarmi al computer. Siate sereni e passate delle buone feste. Nel 2019 ci sono le elezioni amministrative a Ossona e se non eleggete più Incontro e Venegoni, si riuscirà a sistemare il disastro della piazza di San Cristoforo. Prendiamola così.
Per quello che riguarda invece la presa per i fondelli comunicativa della “rizzata storica” ne riparleremo dopo Santo Stefano. Ancora Buon Natale, ossonesi.
Articolo aggiornato il 25/12/2017 19:27