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Nel pomeriggio del 20 dicembre, nella sala giunta della sede del consiglio di regione Lombardia è stata approvata la modifica alla legge elettorale che porterà, forse, il 50% di donne a fare i consiglieri regionali. Oggi il provvedimento sarà proposto al consiglio regionale per diventare a tutti gli effetti una legge lombarda sulle pari opportunità.
Una legge scritta per promuovere la parità di genere e le pari opportunità fra i sessi anche nei più alti scranni della responsabilità politica.
La modifica della legge elettorale prevede che almeno la metà delle lista dei candidati di ogni partito che si presenta alle elezioni in regione Lombardia sia formata da donne. Bisogna inoltre alternare i candidati per genere.
Cambia anche il numero delle preferenze esprimibili. L’elettore potrà scrivere due nomi, purchè diversi per genere. Un uomo e una donna, quindi. Questo dovrebbe permettere di eleggere un maggior numero di consigliere.
Per quanto non vi sia una vera e propria discriminazione di genere all’interno della politica, e il numero di candidate inserite nelle liste non sia scarso, in qualunque partito, non è difficile notare che più si alza il livello politico più è difficile trovare delle donne elette.
L’operazione della Giunta Lombarda è quindi è un modo per convincere gli elettori a indicare anche il nome di donne fra le loro preferenze, cosa che non capita spesso e che è uno dei fatti che limita le pari opportunità in politica fra uomini e donne. La legge di regione Lombardia è migliorativa rispetto a quella statale che si limita a obbligare a inserire il 30% di donne in lista e le doppie preferenze di genere
Articolo aggiornato il 16/01/2021 11:31