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Parabiago – Arrestato Zahir Sadigue compagno di Simona Forelli uccisa a coltellate ieri sera. Dopo essersi costituito la sera stessa alla stazione dei carabinieri di Parabiago, si è chiuso in un completo mutismo.
Simona Forilli è morta in ospedale poco dopo il ricovero. Sin dal primo momento i carabinieri della compagnia di Legnano hanno cercato Zahir Sadigue, che era chiaramente coinvolto nella vicenda e che non si trovava nell’appartamento né nelle sue vicinanze.
Lui, però, dopo essere fuggito e aver girovagato per Parabiago per qualche decina di minuti, si era diretto alla stazione dei carabinieri di Parabiago e, alle 19.15, si è costituito dicendo di aver ferito la moglie. Non sapeva ancora della sua morte. I due bambini sono stati affidati ad un parente della madre, che ne avrà cura in questo difficilissimo momento.
La coppia aveva vissuto alcuni anni in Inghilterra, dove erano nati i due bambini. Da qualche tempo avevano deciso di vivere in in italia, a Parabiago, dove risiede la famiglia di Simona. Lui non ha trovato sbocchi lavorativi,se non la distribuzione di volantini, un lavoro che non permette certo di portare a casa uno stipendio adatto a mantenere da solo, e in modo dignitoso, una famiglia. Simona invece non lavorava, faceva la casalinga. Non è difficile immaginare le tensioni crescenti della situazione, l’adattarsi ad un posto nuovo, la difficoltà di sbarcare il lunario e le frequenti liti. I vicini di casa hanno infatti riferito di averli sentiti litigare spesso. Simona aveva espresso l’intenzione di lasciare Zahir. Forse l’ultima lite con al compagna è stata per questo motivo.
Non lo sapremo facilmente. Zahir Sadigue è stato fermato subito dopo che si è costituito e si è proceduto all’arresto. Questa notte, quando il Pm ha chiesto di interrogarlo, si aspettava di registrare una confessione. Invece il pakistano dopo la prima ammissione, si è chiuso nel più assoluto mutismo. Ora è in carcere a Busto Arsizio.
Articolo aggiornato il 18/12/2017 20:10