Occupazioni abusive case popolari. Zona Selinunte ancora sotto pressione
Questo pomeriggio in viale Aretusa. Ancora occupazioni abusive di case popolari dell’Aler. A dir la verità, non si tratta di un’occupazione ma di una ri-occupazione. Nel senso che i tre rom, accompagnati da una bambina di circa 2 anni, che avevano occupato un appartamento lo scorso 11 dicembre, non se ne sono andati. Sono rimasti lì, abusivamente.
Oggi pomeriggio, intorno alle 15.15 la polizia di Stato ha effettuato, insieme all’ispettore dell’Aler, un secondo intervento. Già lunedì era intervenuta una volante della polizia di Stato che aveva consegnato ai tre occupanti una diffida per occupazione abusiva. invitandoli ad allontanarsi.
Generalmente, per evitare la querela e l’accusa di occupazione che andrebbe ad aggiungersi a tante altre, i rom se ne vanno, ma in circa il 15 % dei casi restano o tornano nell’appartamento. Approfittano del tempo che serve agli uffici dell’Aler per rimontare le porte di sicurezza. E ‘ quello che è successo oggi. Quando la volante è arrivata in viale Aretusa 1, due passi da piazza Selinunte, ha ritrovato il gruppo di rom ancora nell’appartamento. Si tratta di un uomo di 63 anni, e due donne, di 43 e di 19 anni, la seconda delle quali con una bambina nata nel 2015. La presenza della bambina, e i rom lo sanno, impedisce lo sgombero veloce. è necessario che parta l’ordinanza di sgombero che prevede la presenza del 118 e degli assistenti sociali del comune per garantire la salvaguardia del minore.,oltre alle forze dell’ordine.
Il costo dei piccoli rom
Il rischio per il comune di Milano è lo stesso che corrono i piccoli Comuni, quando agomberano case occupate o campi rom. Cioè quello di doversi poi sobbarcare il mantenimento dei bambini sgomberati ricoverandoli in comunità. Il loro ricovero, infatti, costa cifre assurde che rischiano di sballare i bilanci dei servizi sociali. Quello dei rom e dei loro comportamenti antisociali e delinquenziali è un problema pesante che non è risolvibile seguendo le regole e le procedure vigenti. Di fatto, sono persone che non rispettano leggi e regole della convivenza civile ma pretendono il rispetto delle stesse da parte degli altri. Una situazione insostenibile per gli abitanti del quartiere e per la quale è già stato chiesto, senza successo, l’intervento del prefetto.
La polizia c’è ovviamente, e fa il suo dovere. Quello che chiedono le persone oneste del quartiere, però, è di non essere sottoposte al ricatto di rom e stranieri irregolari, e anche dei centri sociali che li sostengono. Chiedono che il problema sia risolto, gli abusivi allontanati e le occupazioni impedite. La loro forte protesta ha trovato un sostegno nella Lega Nord, che domenica scorsa ha organizzato un presidio in piazza Selinunte.
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