Occhiali spaziali: innovazione e tecnologia dalla Terra allo spazio al Centro Ottico Rossini & Licciulli di Parabiago
A Parabiago, al centro ottico Rossini & Licciulli , che si trova al numero civico 44 della statale del Sempione,
Domenica 10 dicembre, alle ore 10.30, nella Sala Consiliare di Palazzo Marino si celebrerà il centenario della Rivoluzione d’ottobre, una rivoluzione che cambiò la storia del mondo. L’amministrazione comunale di Milano è riuscita a prendermi di sorpresa un’altra volta.
Si tratta, cioè, della rivoluzione d’ottobre in Russia, quella vinta dai bolscevichi nel 1917, nel mese di ottobre del calendario Giuliano, che corrisponde a novembre del nostro calendario Gregoriano. La rassegna “La grande poesia russa ad un secolo dalla rivoluzione” è curata da Pino Landonio e interpretata da Gerry Bienati. Per gli appassionati del retrò ideologico, declinato in forma poetica, non poteva esserci data migliore per la presentazione di un excursus fra le opere dei più importanti poeti russi d’inizio secolo. E’ il centenario dalla rivoluzione in Russia che diede poi vita all’Urss e alla guerra fredda, che dominò tutto il secondo dopo guerra e che finì solo con la caduta del muro di Berlino.
Per i post comunisti un modo di non dimenticare i fasti del passato, chiudendo gli occhi resi sognanti dalla poesia, davanti alla contraddizione della cruda realtà odierna che li vede avversari di Putin e della Russia di oggi, che è supportata da altre bandiere politiche, non esattamente amiche dell’amministrazione comunale. Chi conosce la realtà della storia non può che essere divertito da questa iniziativa. Non tanto per le letture. Gli scrittori presentati al mattinale poetico sono interessanti e degni di essere conosciuti. Le letture spaziano in tutto l’arco della storia della Russia.
Dai futuristi Vladimir Majakovskij e Velimir Chlebinikov, passando per Sergej Esenin e il premio Nobel Boris Pasternak, fino a Alksandr Blok, Osip Mandel’stam, Marina Cvetaeva, Anna Achmatova, per poi finire con l’acmeista Nikolaj Gumilev e Andrej Belyj. Ciò che scompagina un po’ è il senso di festeggiamento proletario dato dall’occasione del centenario.
L’iniziativa è promossa dalla Presidenza del Consiglio comunale e dall’Assessorato alla Cultura che, una domenica al mese, porta rime e versi a Palazzo Marino per avvicinare i cittadini alla poesia. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti, anche per chi non è un comunistaccio. Certo che, in un momento in cui tutti parlano dei rigurgiti di fascismo post 1939 e di come Forza Nuova sia riuscita, con l’invasione del cortile della sede dell’Espresso e di Repubblica, a rendersi decisamente antipatica anche a chi ne condivide in parte le idee, celebrare la rivoluzione d’ottobre a palazzo Marino è proprio una provocazione.
Articolo aggiornato il 15/10/2020 20:29