A Zibido San Giacomo il party esclusivo dell’anno: 50 candeline per il Dottor Gigi Iocca nella location più innovativa!
È tutto pronto per l’evento più esclusivo di fine anno! Domani, 24 novembre, la palestra FitActive di Zibido San Giacomo
N.G., 31 anni, si nascondeva in uno stabile di via dei Panigarola. E’ uno dei 2 marocchini che la notte del 1 gennaio 2016 tentarono di uccidere i 2 carabinieri del Nucleo Radiomobile di Milano che li avevano fermati dopo un lungo inseguimento.
Li avevano rintracciati dopo che avevano rapinato una giovane, portandole via l’automobile, il telefono cellulare e uno zaino. L’altro marocchino è stato raggiunto dall’ordine di cattura mentre era già nel carcere di Monza per altri motivi. Ora i carabinieri chiedono di mostrare pubblicamente le loro fotografie , nel caso vi siano altre vittime delle loro violenze che possano riconoscerli.
H.A., 26 anni e N.G., 31 anni, la notte del primo gennaio 2016 avevano scatenato l’inferno. In viale Romagna avevano rapinato una 27enne che stava rientrando a casa. Le erano saltati addosso alle spalle coprendole la testa con il cappuccio della felpa e l’avevano gettata a terra, prendendole lo zaino, il telefono cellulare e le chiavi dell’automobile appena parcheggiata. Dopo l’aggressione, la giovane aveva allertato il 112.
Grazie al gps installato sull’automobile, la Centrale Operativa del Comando Provinciale aveva prontamente rintracciato l’auto e diramato l’allarme. Una gazzella del Nucleo radiomobile aveva intercettato i rapinatori in via Rambon e era iniziato l’inseguimento. Vistosi scoperti, i rapinatori avevano accelerato muovendosi pericolosamente sulle strade della città e della provincia. Infine avevano perso il controllo dell’automobile in via Fratelli Cervi, a Segrate. Si erano fermati e i carabinieri li avevano raggiunti.
Intanto che l’automobile era ferma, uno dei due carabinieri ha rotto il finestrino del lato del guidatore e si è infilato con il busto nell’automobile per togliere le chiavi d’accensione dell’automobile. I due marocchini hanno quindi cominciato a colpirlo e quello alla guida ha innestato la retromarcia, facendo ripartire l’auto nonostante il carabiniere avesse le gambe all’esterno dell’abitacolo e il resto del corpo all’interno. I 2 marocchini hanno quindi diretto l’auto verso il secondo carabiniere, tentando di investirlo e contemporaneamente scaraventando fuori dall’auto il primo, prima di darsi nuovamente alla fuga. Dopo un centinaio di metri hanno però abbandonato l’auto e hanno continuato la fuga a piedi. Stavano arrivando i rinforzi e i soccorsi per i 2 carabinieri feriti.
I militari della compagnia Milano-Porta Monforte si sono occupati delle indagini che hanno portato all’identificazione dei due marocchini, partendo dall’analisi dei dati di traffico del telefono cellulare della 27enne vittima della rapina. Il suo telefono era infatti ancora nelle mani dei due malviventi. Hanno poi continuato con una lunga serie di pedinamenti e di controlli discreti, alcuni riconoscimenti fotografici da parte di testimoni e infine anche con la raccolta e l’analisi delle tracce di Dna lasciate sull’automobile rubata.
Il 26enne è stato raggiunto dal provvedimento cautelare presso il carcere di Monza, dove si trovava già per altre vicende, mentre il 31enne, di fatto senza fissa dimora, è stato arrestato e affidato all’autorità giudiziaria.
Articolo aggiornato il 23/08/2022 01:26