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Pioltello, ndrangheta. “Se non paga il figlio pagano i genitori”. Arrestati

Le indagini sull’attentato dinamitardo avvenuto lo scorso 10 ottobre in via Alighieri ha avuto altri sviluppi. Lo scorso 6 novembre era stato arrestato Roberto Manno, usuraio 25enne appartenente alla ‘ndrangheta.

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Si tratta del figlio del 56enne Francesco Manno, e nipote del 53enne Alessandro Manno, entrambi originari di Caulonia (RC) e condannati a 9 anni e 15 anni di reclusione per associazione mafiosa. Qualche giorno fa altri tre esponenti della “locale” della ‘ndrangheta di Pioltello sono stati arrestati dai carabinieri del Comando Provinciale di Milano, coordinati dalla Dott.ssa Ilda Boccassini e Dott. Paolo Storari della Direzione distrettuale antimafia. Fra questi il figlio del boss locale, Alessandro Manno, cugino di Roberto Manno. I 3 sono stati accusati di estorsione, usura e violenza privata, aggravati perché commessi con modalità mafiose. Tutti e tre avevano già precedenti con la giustizia. In un articolo seguente gli altri particolari.

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La storia

Lo scorso 10 ottobre alla 01:20 di notte in via Dante Alighieri 9 un ordigno I.E.D. (Improvised Explosive Device) era stato fatto esplodere davanti alla porta di una famiglia ecuadoregna.  L’esplosione causò molti danni, rendendo inagibile la palazzina. Fu necessaria l’evacuazione di 12 famiglie e 27 persone si sono trovate senza casa. Solo per un caso non vi sono stati dei morti. La famiglia ecuadoregna era estremamente spaventata, è stata descritta come completamente assoggettata al clima di terrore  che la ndrangheta aveva instaurato nel quartiere. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Monza e della Compagnia di Cassano D’Adda (MI) hanno condotto le indagini e avevano arrestato, lo scorso 6 novembre, su mandato della stessa DDA, Roberto Manno.

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La bomba era esplosa appena un’ora dopo la scadenza del termine dato degli estorsori alla famiglia del giovane equadoregno che aveva avuto la malaugurata idea di chiedere un prestito di 20mila euro agli esponenti del clan.  Manno aveva intimato ai genitori di pagare debito e interessi usurai contratti dal figlio. “se non paga il figlio, paga il genitore!” Avevano detto prima di far saltare il condominio. Nel filmato le intercettazioni che hanno permesso di smantellare la locale pioltellese della ndrangheta.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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