Occhiali spaziali: innovazione e tecnologia dalla Terra allo spazio al Centro Ottico Rossini & Licciulli di Parabiago
A Parabiago, al centro ottico Rossini & Licciulli , che si trova al numero civico 44 della statale del Sempione,
“Bonnie, Clyde e l’Albero della Vita” è il nome che la Polizia di Stato e del commissariato di Quarto Oggiaro ha dato a una operazione che ha fatto loro vivere momenti di adrenalina, situazioni tutto considerato divertenti e che si è conclusa con una grande soddisfazione.
Una soddisfazione che si leggeva molto chiara negli occhi del vicequestore Antonio D’Urso, mentre raccontava i particolari della cattura di Simona de Martino, 48 anni, e di Mirko Hudorovic, di 52 anni, una coppia di latitanti condannati in via definitiva a 6 anni di carcere. Sono colpevoli per il reato di “alterazione dello stato civile di neonato mediante la sua sostituzione”. Avevano cioè falsificato i dati di nascita del figlio della De Martino. I due si erano dati alla fuga dopo che, qualche settimana prima, il tribunale aveva confermato la loro condanna e potevano contare su una rete di aiuti per la gestione della latitanza.
Quando il fascicolo dei due latitanti è arrivato sui tavoli del commissariato è iniziata la raccolta di informazioni. Simona De Martino era stata fermata due volte per controlli, nei mesi antecedenti alla condanna, mentre era insieme ad un cittadino egiziano. L’uomo aveva un’automobile cui scadeva un fermo amministrativo da li a pochi giorni. Si è scelto quindi di seguire questa pista e, insieme alla polizia locale, i poliziotti si sono recati a casa sua con la scusa di dovergli restituire l’auto.
Nell’appartamento l’egiziano non c’era, e non c’era neppure Simona De Martino. Però vi erano alcune altre persone cui è stato detto che, per riavere l’auto, il proprietario doveva recarsi personalmente al commissariato. L’ egiziano ci è andato ed è stato identificato. Gli hanno chiesto di tornare a consegnare un altro documento e lui è tornato.
Appena uscito la seconda volta dal commissariato è iniziato il pedinamento, in bicicletta. L’uomo si è diretto alla stazione di viale Certosa, dove ha preso l’S6 suburbana per Novara. Dietro di lui, sul treno, sono saliti i poliziotti con le biciclette. Un momento di vera adrenalina perchè non si capiva quale potesse essere la sua destinazione. Il rischio che scendesse dal treno senza essere visto era alto. Quindi anche Trenord è stata coinvolta nell’operazione.
I poliziotti si sono travestiti da controllori e insieme al personale del treno hanno iniziato a farsi mostrare i biglietti dai passeggeri. In questo modo hanno saputo dall’egiziano stesso che sarebbe sceso a Trecate. Una volta sul posto il pedinamento è stato preso in carico da altri poliziotti che hanno raggiunto il treno.
L’egiziano ha condotto i poliziotti ad un cascinale di campagna, fuori Trecate. Qui gli abitanti sono stati tenuti sotto controllo fino a che, la sera del 10 novembre, non è stato organizzato l’intervento. In casa c’erano l’egiziano, alcuni amici e Simona De Martino che, alle 3 di notte, è stata accompagnata al carcere femminile di Vercelli. Anche chi ne ha protetto la latitanza è stato arrestato. All’egiziano e altri suoi connazionali è stata contestata la procurata inosservanza della pena di Simona De Martino.
Mirko Hudorovic ha circa 9 pagine di precedenti penali. Rintracciarlo non era una cosa semplice. Poteva essere a casa della figlia più grande, che sta scontando una condanna agli arresti domiciliari. La zona non è delle migliori. Famosa per le occupazioni abusive e per le fughe di gas. I poliziotti quindi si sono travestiti da tecnici dell ‘azienda del Gas e hanno passato in rassegna tutti gli appartamenti fino ad arrivare a quello che interessava. Si dice che la fortuna aiuti gli audaci, e qua il colpo di fortuna, unito all’ingegno e alla intuizione, ci sta tutto. Hudorovic non ‘c’era ma in casa con la figlia c’era un bambino, il figlio di “Bonnie e Clyde”.
I “tecnici del gas” si sono messi a chiacchierare mentre lavoravano e il bimbo ha innocentemente raccontato di quanto gli piaceva guardare l’Albero della Vita e le macchine dell’autostrada dalla finestra, quando andava a trovare il suo papà. Raccolta l’informazione e dato che era già in programma la visita mensile di controllo al campo nomadi di via Monte Bisbino, da cui di vedono benissimo sia L’ Albero della Vita sia l’autostrada, ieri gli uomini del commissariato di Quarto Oggiaro hanno deciso di agire.
Hodurocic era nascosto nella piccionaia di una villetta rossa del campo nomadi, la cui botola era a sua volta nascosta da un telone. Quando i poliziotti sono saliti sulla scala e sono apparsi nel suo nascondiglio, ha detto solo ” buongiorno”.”Buongiorno”, ha risposto il poliziotto, e lo hanno portato a San Vittore.
Davvero un buongiorno per le forze dell’ordine. Pieno di soddisfazioni specie per il vice questore D’Urso e per gli uomini del commissariato di Quarto Oggiaro . Durante la stessa operazione, in una casetta li vicino, hanno trovato e arrestato un altro latitante. Un uomo ricercato in forza di un mandato di cattura interazionale emesso dalla Svizzera per furti in abitazione.
Articolo aggiornato il 20/08/2022 01:32