Occhiali spaziali: innovazione e tecnologia dalla Terra allo spazio al Centro Ottico Rossini & Licciulli di Parabiago
A Parabiago, al centro ottico Rossini & Licciulli , che si trova al numero civico 44 della statale del Sempione,
Milano- Aveva rubato un milione di euro. Ci sono arresti che rendono particolarmente allegri i carabinieri, e questo deve essere uno di quelli, anche se le indagini sono ancora in corso e non si è ancora riusciti a ritrovare la refurtiva.
Lo scorso gennaio, nella notte fra il 9 e il 10 un gruppo di ladri, dei professionisti, hanno svaligiato il caveau di una villa di Cormano, portando via un milione di euro fra oggetti preziosi, gioielli, medaglie d’oro, e orologi di marca. I ladri sono andati a colpo sicuro.
Hanno eluso le telecamere, disattivato l’impianto di allarme, scardinato le inferiate ad una finestra e sono andati direttamente nel punto, piuttosto nascosto, in cui c’era l’ingresso di un caveau in muratura. Poi con tecnica lo hanno aperto. Un colpo chiaramente preordinato che ha fatto capire che ad agire era stata una banda ben organizzata che poteva contare su collegamenti e tecnologie, oltre che di un sistema di ricettazione veloce ed efficiente.
Però, come si dice, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. I ladri, anche se con la fama di Arsene Lupin tecnologici fanno sempre qualche errore. Gli investigatori della scientifica sono infatti riusciti a trovare la parziale impronta digitale di un pollice su una delle sbarre divelte della finestra da cui erano entrati. Sono partiti da quel piccolo e invisibile segno e hanno ricostruito l’intera impronta. Poi hanno interrogato il loro database. Il pollice risultava appartenere a Michele Perla, dell’86, un pregiudicato abitante nel quartiere della Comasina.
Da una localizzazione dell’utenza telefonica che gli era intestata, Perla risultava essere a Miami, in Florida. Aveva preso l’aereo dopo il furto e prevedeva di tornare entro qualche tempo. Giusto una vacanzina. Intanto le indagini sono continuate e la certezza che si trattava del colpevole è arrivata quando, tramite il controllo della geolocalizzazione di google maps, hanno avuto la prova che lo smartphone del Perla era all’interno della Villa rapinata, proprio nella notte in cui era avvenuto il furto.
Lo scorso venerdì, i carabinieri del nucleo operativo di Sesto San Giovanni e nella stazione di Cormano lo hanno arrestato. Una bella soddisfazione per loro, anche se il lavoro non è finito. Le indagini sul furto continuano. Si stanno cercando i complici e soprattutto la refurtiva. Speriamo abbiano usato anche loro lo smartphone per raggiungere il luogo del furto. Google maps è comodo. Semplifica la vita a tutti.
Articolo aggiornato il 13/12/2020 22:59