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Fra le richieste di competenze si cui si sta discutendo in questo momento nell’aula del consiglio regionale della Lombardia, il consigliere Stefano Bruno Galli, della lista Maroni, ha inserito un appunto che riguarda la gestione delle regole sulle numerose banche popolari e cooperative, che attualmente sono di competenza del governo centrale, ma che potrebbero entrare nelle richieste di materie regionali.
Secondo il consigliere durante le discussioni della scorsa settimana non è stato dato il giusto peso alla richiesta di autonomia economica, per quanto riguarda la gestione bancaria. Un’argomento particolarmente ostico da portare a Roma, tanto che è stato in parte accantonato durante le discussioni per il testo della risoluzione regionale presentata oggi, ma che avrebbe una grande forza nella realizzazione del regionalismo differenziato che sta prendendo forma in queste ore. Specialmente per quanto riguarda le regole che sul credito a privati e aziende.
Una posizione che però non è stata condivisa dal consigliere Violi, del Movimento 5 stelle, che non è d’accordo sulla possibilità di legiferare a livello regionale. A suo parere l banche sono regolate da leggi a livello europeo e quindi diventa impossibile avere una legislazione a livello regionale. Si tratta di una differenza di visione riguardo l’autonomia della Lombardia. Per i 5 stelle si tratta di attuazione della costituzione, mentre per la lega nord, la lista Maroni e le altre forze di maggioranza, si tratta di decentramento, regionalismo e ottimizzazione delle risorse.
E’ chiaro che per ottenere il voto unanime dell’intera assemblea sulla risoluzione, l’argomento che riguarda le banche e regole del credito è stato messo fra le materie da approfondire in un secondo tempo. La fretta di approvare l’atto formale necessario a dare il mandato al presidente Maroni entro giovedì 9 per iniziare le trattative con il governo non ha permesso di trovare un punto di incontro sulla questione, che però rimane solo rimandata.
Articolo aggiornato il 16/12/2020 00:06