Come è finita con la discarica in città metropolitiana
Qualche giorno fa 4 sindaci dell’altomilanese hanno protestato e contestato, insieme a circa 200 cittadini, il vicesindaco di Città metropolitana Arianna Censi. Il motivo è una discarica di rifiuto cui la città metropolitana ha concesso il permesso e che si trova all’interno di parco naturale, il parco del Roccolo, e sopra alla falda acquifera che fornisce acqua potabile a tutti comuni della provincia di Milano ad Ovest. La storia, molto lunga e piena di particolari è riassunta in Sala seppellisce le ecoballe di Napoli nei parchi milanesi? e in Regole dell’acqua, regole della vita, ma anche discariche.
Due link che raccontano in parte gli antefatti. Durante la manifestazione, in cui i 4 sindaci di Casorezzo Busto Garolfo Mesero e Inveruno, di vari colori politici, si sono presentati indossando la fascia tricolore, sono stati srotolati diversi striscioni che contestavano Beppe Sala, sindaco di Milano, e Arianna Censi, vicesindaco di città metropolitiana, che è stata accolta al suo dei fischietti.
L’incontro scontro con la Censi
Certamente Arianna Censi non è stata felice. Aveva organizzato un bel convegno in ambito G7 sulle regole sull’uso delle acque e si trovata davanti 200 cittadini inferociti che l’accusavano, a ragione in quanto responsabile politico, di aver dato il permesso di fare una discarica di rifiuti, tritati e indifferenziati, sopra ad una delle falde acquifera più importanti di tutta la Lombardia. Gli agenti che garantivano la sicurezza dell’evento, sono riusciti a combinare un incontro fra i 4 sindaci e Arianna Censi. Non si è trattato di un incontro molto sereno.
Gli animi erano anzi piuttosto tesi e, da quello che mi dicono, Arianna Censi era davvero arrabbiata e se la è presa più volte con il sindaco di Casorezzo. Gli argomenti al momento rimangono privati. Alla fine però, fra uno scatto e l’altro, la Censi si è fatta garante di fare alcune cose. Per prima cosa farà fare una valutazione di tutto il procedimento amministrativo che ha portato i tecnici di città metropolitana a dare l’assenso alla discarica. Questo fatto nonostante l’indirizzo politico di Regione Lombardia sia contrario alle discariche e nonostante vi fossero diversi motivi ostativi alla istallazione della discarica nella cava di Casorezzo.
La fifa di prendere posizione
La Censi inoltre si è fatta garante del fatto che la città metropolitana non si opporrà alla richiesta di sospensiva dell’autorizzazione che i Comuni ricorrenti al Tar hanno già chiesto. Ha inoltra assicurato che nè lei nè il Sindaco Sala interverranno nel caso in cui il consigliere delegato all’ambiente, PIetro Mezzi, blocchi il procedimento.
Si tratta insomma di provvedimenti all’acqua di rose e che dicono chiaramente che sia Beppe Sala sia Arianna Censi hanno paura a prendere una decisione e una posizione politica chiara e che preferiscono nascondersi dietro la competenza dei tecnici. Però qualche passettino l’hanno fatto. Ora bisogna vedere se manterranno a parola data ai cittadini. Forse alla Censi conviene farlo, altrimenti, è facile intuirlo conoscendo i casorezzesi, si troverà comitati di accoglienza in ogni posto in cui andrà.
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