Operazione Infinito ultime notizie. Identificato Ignoto 23
L’operazione Infinito ha preso tutta la mattinata. Durante la conferenza stampa del procuratore aggiunto Ilda Boccassini, questa mattina alle 11.30 sono state mosse grandi accuse alla politica e alla permeabilità delle coscienze, che permettono alla ‘nrangheta di infiltrarsi nelle istituzioni. Sotto accusa è la facilità con cui i politici cadono nel sistema di favori gestito da personaggi poco raccomandabili come l’imprenditore di origini calabresi Antonino Luragà.
Un po’ meno accuse sono state mosse alla procura, vittima della stessa permeabilità di coscienze, ma che ha liquidato come schifoso traditore e caso unico il dipendente Giuseppe Carello, anche lui calabrese, che passava informazioni alla ndrangheta tramite lo stesso Luragà.
Il summit di Paderno Dugnano
Però così, in questo valzer di accuse, si rischia di sottovalutare e non porre nella giusta luce il grande e onesto lavoro dei carabinieri di Milano che, in questa operazione, sono riusciti a identificare un altro dei componenti della ndrangheta che partecipò nel 2010 al summit di Paderno Dugnano, Ignoto 23. Giuseppe Morabito, questo è il nome saltato fuori durante la conferenza stampa di questa mattina al comando di Via Moscova. Un summit particolarmente offensivo del sistema antistato promosso dalla ndrangheta, perchè si era svolto in una sala pubblica dedicata a Falcone e Borsellino.
Il silenzio dell’eroe
Un carabiniere, di cui non si può fare il nome per non indicarlo alla mafia, per non farne un bersaglio, con la sua perseveranza e la sua capacità di dar fiducia alla gente, alle vittime della ndrangheta, è riuscito ad identificare uno degli ultimi partecipanti a quel summit che era rimasto sconosciuto. In quel summit l’organizzazione mafiosa si era divisa la Lombardia come se fosse già roba sua. L’attacco del male ha diverse forme, alcune volte rigira la frittata, ma siamo sicuri di una cosa.
Quel carabiniere è un eroe. Un eroe silenzioso che merita un Grazie rumoroso, e un cicin più di attenzione, pur restando nell’anonimato che lo protegge. Durante l’operazione fra l’altro, i carabinieri hanno sequestrato 500mila euro e sgominato un grosso traffico di stupefacenti, che è la prima risorsa per gli affari della ndrangheta. E’ da lì che le arrivano i soldi con cui comprano, poi, per riciclarli, le attività commerciali della Lombardia, dopo averne spaventato a morte i proprietari.
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