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Un altro episodio della battaglia sul referendum sull’autonomia della Lombardia si è svolto ieri sul prato della cittá simbolo della Lega Nord, Pontida. Sul palco i presidenti delle tre regioni governate dalla lega, Toti per la Liguria Maroni per la Lombardia, Zaia del Veneto, all’indomani del blocco dei conti correnti del partito, che mettono in serio pericolo lo svolgersi democratico della campagna referendaria sull’autonomia.
La prima forza politica per il Si, infatti, non ha attualmente il denaro per stampare e pagare il materiale informativo che spiega le sue ragioni. Una mossa, quella della magistratura genovese, che ricalca, con metodologie leggermente diverse, quella effettuata nei confronti del consiglio regionale del Veneto, quando due anni fa impedirono l’uso dei fondi, raccolti dai veneti e depositati su un conto intestato alla regione, per l’organizzazione di un referendum consultivo sull’indipendenza veneta.
Oggi, e quindi ieri a Pontida, si parla di autonomia e di attuazione del titolo quinto della costituzione italiana, cioè di ottenere le 22 competenze e i relativi fondi di finanziamento che la costituzione attribuisce alle regioni virtuose che ne fanno richiesta. Alla domanda su quello che succederà il 23 ottobre, giorno dopo il referendum, ogni parlamentare e ogni consigliere regionale lombardo e veneto hanno indicato la competenza che preferirebbero richiedere. Un sunto lo ha fatto Luca Zaia, presidente della regione Veneto che, per tagliare la testa al toro, le chiederá tutte e 22 nello stesso atto.
Forse più prudente Roberto Maroni che presiede una giunta politicamente più composita di quella veneta, che non ha ancora detto quali saranno le richieste della Lombardia e che probabilmente si aspetta qualche altro colpo basso prima dell’arrivo della data del referendum. L’argomento appassiona i lombardi. 54 miliardi di euro di residuo fiscale sono davvero moltissimi e la voglia di avere a portata di mano chi organizza i servizi pubblici è molta in ogni parte della popolazione lombarda.
Sia da parte degli imprenditori interessati ai servizi all’economia, sia da parte del popolo interessato ai servizi sociali e a quelli scolastici, ma vi sono anche la completezza e il costo dei trasporti e molte altri settori. La difficoltà per tutti è quella di trovare informazioni adeguate sul referendum e la difficoltà della lega Nord e della Regione Lombardia è quella di far comprendere quando sia importante il voto e il sostegno dei lombardi all’iniziativa.
Articolo aggiornato il 05/01/2021 20:58