Lega Nord. Pontida 2017, come Venezia e Bellerio 1996
Politica – La Lega Nord il 17 settembre sarà a Pontida. Nello storico anniversario della marcia del Po, in cui 2 milioni di persone dichiararono l’indipendenza della Padania e dei suoi popoli, i leghisti si ritrovano sul prato del giuramento di Alberto da Giussano, insieme agli altri popoli del centro e del sud italia, in una ritrovata unione contro il nemico comune, lo stato centralista. Questo alla vigilia del referendum per l’autonomia di Veneto e Lombardia. Come allora si affrontano i colpi bassi dello stato italiano, della burocrazia, del sistema, della magistratura. Chi scommetteva che il 23 ottobre, giorno dopo del referendum sull’autonomia, ci sarebbero state delle reazioni dello stato italiano ha perso la scommessa. Stavolta burocrati e centralisti hanno giocato d’anticipo e hanno sequestrato i conti correnti della Lega Nord. Oggi, alla vigilia del 15 settembre. Alla vigilia di Pontida.
Un sequestro politico per fermare il Movimento
Poco fa, intorno alle 19.30, in una conferenza stampa rilasciata a Roma, Matteo Salvini ha dato una notizia sconvolgente. La magistratura genovese ha dato il permesso, su indicazione della procura, di bloccare i conti correnti della Lega Nord. Questa è la dichiarazione del Segretario leghista. “Oggi 14 settembre succede una cosa mai successa nella storia repubblicana italiana: per mano della magistratura si prova a mettere fuori legge un partito che rappresenta milioni di cittadini, il terzo partito italiano. Su indicazione della procura di Genova stanno bloccando i conti correnti in sei diverse banche in Emilia-Romagna, Liguria, Trentino. Al momento non abbiamo soldi per pagare la festa di Pontida, che però si farà. Non c’è alcuna sentenza di condanna, nè un verbale nè una notifica. C’è una scheggia della magistratura che fa politica. È un’opera di distruzione che non gli riuscirà, che grida vendetta. Se pensano di spaventare o fermare la Lega si sbagliano”.
Si tratterebbe di un sequestro cautelativo nella previsione di una condanna al processo che vede imputati Belsito, Bossi e i suoi figli fra il 2009 – 2011 a titolo personale a fronte di una condanna di primo grado. La lega Nord infatti non è interessata al processo. E’ un po’ come se qualcuno avesse condannato una persona, e bloccato i beni di un’altra. Un fatto mai successo e che non si capisce quale fondamento legale possa avere. In realtà si tratta di un grave attacco alla democrazia, perchè i soldi della Lega Nord sono spesi per le attività politiche. Infatti servono per la campagna elettorale e soprattutto per la campagna referendaria sull’autonomia. Tutto il materiale informativo dei cittadini va infatti pagato, e oggi, senza soldi, nessuno fa politica, nessuno fa propaganda alle proprie idee. Nell’intervista persino i giornalisti sono stupefatti. Di fatto sono stati bloccati tutti i conti correnti che fanno in qualsiasi modo riferimento alla Lega Nord, dal conticino della piccola sezione che ha tirato su 100 euro con la polenta e zola, alla festa di paese, fino al conto corrente della segreteria provinciale dell’Emilia.
Il parallelismo con il 18 settembre 1996
Con questo atto però si instaura un parallelismo con i fatti di via Bellerio, all’indomani della marcia su Po del 15 settembre 1996. Alla dichiarazione di Indipendenza della Padania parteciparono 2 milioni di persone. Erano i tempi del secessionismo indipendentista. Tre giorni dopo, su mandato della magistratura, per la prima volta dopo la fine del fascismo, il 18 settembre 1996, le forze dell’ordine eseguirono le ordinanze entrarono di forza nella sede di un partito politico, e ferirono l’allora ministro dell’interno Roberto Maroni. Oggi non hanno neppure atteso la celebrazione del referendum sull’autonomia della Lombardia e del Veneto. In tutto vi parteciperanno 18 milioni di persone. Non è un caso che la magistratura abbia deciso di bloccare i conti correnti della lega nord, proprio quando c’era la necessità di promuovere i referendum, le elezioni politiche e quelle regionali
Renzi è l’unico politico che ha fatto dichiarazioni
Sarà un caso, ma l’unico esponente politico che ha parlato della vicenda è stato Matteo Renzi, che ha rilasciato un comunicato stampa in cui diceva che “La lega restituisca i 48 milioni di euro che ha rubato”e “non ne parla nessuno”. E’ lo stesso Salvini che cita l’avversario politico. Renzi pare aver fatto un incredibile autogol. Il proverbio, infatti, dice che la prima gallina che parla è quella che ha fatto l’uovo e in questo caso Renzi ha parlato persino prima di far l’uovo. Di fatto, una scheggia impazzita della magistratura genovese ha regalato ai leghisti un altro 15 settembre da perseguitati politici. Lo ha fatto alla vigilia della manifestazione di Pontida, del referendum dell’autonomia di Lombardia e Veneto e dell’anniversario della dichiarazione dell’indipendenza della Padania. Sarà un caso? Probabilmente no.
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