“E’ per il disturbo”. Poi fa nulla se cade la protesi ortopedica
Un grosso giro di tangenti è stato scoperto dal comando provinciale della Guardia di finanza di Milano nell’ambito di una inchiesta riguardante forniture di protesi ortopediche di bassa qualità. Le indagini sono state condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria di Milano, coordinata dalla Procura della Repubblica di Monza.
Nei guai sono finite 21 persone fra medici, agenti, il policlinico di Monza e il direttore commerciale e un agente della multinazionale francese per la produzione dei protesi ortopediche, la Ceraver italia. Le accuse spaziano dalla associazione per delinquere, alla corruzione e al falso ideologico in atti pubblici. Tra i 12 arrestati e portati in carcere ci sono anche 3 noti chirurghi specialisti in ortopedia brianzoli, Fabio Bestetti, Claudio Manzini e Marco Valadè, che lavoravano sia per il policlinico di Monza sia per una clinica privata.
Altri 6 specialisti in ortopedia e 3 medici di base sono stati posti agli arresti domiciliari. 6 medici di base coinvolti sono anche stati sospesi dalla convenzione con il servizio sanitario nazionale.
Anche la società, la Ceraver italia che ha sede a Calderara del Reno, in provincia di Bologna, è indagata sulla base della responsabilità amministrativa.
Terremoto sanitario
Un vero terremoto nella sanità della provincia di Monza Brianza, che ha coinvolto però tutto il territorio italiano e che è venuta alla luce dopo la denuncia di un dipendente del policlinico di Monza. Da quanto è risultato dalle indagini, il sistema di tangenti era iniziato nel 2014 ed era organizzato dai rappresentanti dell’azienda Marco Camnasio, cui sarebbero attribuite le maggiori responsabilità, e Denis Panico, responsabile commerciale della multinazionale.
Un sistema piuttosto complicato, che coinvolgeva principalmente strutture ospedaliere private, ma che si avvaleva anche della collaborazione dei medici del nosocomio brianteo. Questi operavano pazienti che arrivavano in Lombardia inviati da medici di base di altre regioni, incrementando il numero di operazioni non sottoposte ai regolamenti dei rimborsi imposti con le convenzioni della regione Lombardia e aumentando così i guadagni relativi alle forniture delle protesi della Ceraver.
Questo è per il disturbo
Le tangenti distribuite avevano un tariffario ben preciso che variava dagli 80 ai 100 euro per ogni protesi venduta. Al momento della consegna erano accompagnate dalla frase “questo è per il disturbo”. Fra loro, gli indagati parlavano anche di sistemazioni (“poi ci sistemiamo”). Un frasario che è risultato dalle intercettazioni telefoniche ottenute dalla guardia di finanza.
I pazienti scelti per il tipo di operazioni ortopediche erano soprattutto anziani. Forse si pensava che l’avanzare dell’età avrebbe nascosto la cattiva qualità delle protesi installate. Questo rende ancora più terribile la vicenda. I rappresentati della Ceraver, attraverso il sistema di corruzione che si era instaurato, avrebbero fatto in modo che i chirurghi ortopedici ottenessero che gli ospedali comprassero solo protesi della società, che avevano prezzi che andavano dai 1500 euro ai 2.500. Sono ancora in corso le perquisizioni nelle abitazioni degli indagati e nella sede della Ceraver italia.
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