Addio, Nanni Svampa. Meriti il Famedio
Nanni Svampa è morto la scorsa notte, a 79 anni anni. Per lui ci si aspetta la considerazione del Famedio del cimitero monumentale, accanto agli altri che hanno fatto grande Milano. Queste le parole di una delle tante canzoni di Nanni Svampa, grande cantante di tradizione milanese.
Ci sono tre parole in fondo al cuore: la gioventù, la mamma e il primo amore. La gioventù la passa, la mama muore, ti te restet com’un pirla cont il primo amore.
Svampa aveva effettuato una scrupolosa ricerca filologica ed archivistica al fine di conservare e tramandare il plurisecolare patrimonio culturale della canzone popolare meneghina. Impossibile dimenticare canzoni come Porta Romana, o il quartetto dei Gufi, di cui faceva parte, negli anni sessanta, che diede notorietà al cabaret in milanese e gli fece superare le porte della città e della Lombardia.
Negli anni 70 il quartetto dei Gufi si sciolse ma i suoi protagonisti hanno continuato a rappresentare una parte importante nel panorama della cultura musicale milanese. Nanni Svampa, Gianni Magni, Roberto Brivio e Lino Patruno. Tre milanesi doc e un siciliano, che hanno inventato un genere musicale. Cantiamo ancora le loro canzoni, divertenti, simpatiche, da cantare in compagnia. Hanno trovato la loro eternità fra le canzoni popolari, quelle senza tempo, ironiche, un po’ macabre, maliziose come “l’oselin della comare”. E’ un peccato che ci si ricordi di quelle canzoni solo quando muore uno dei protagonisti.
Tanti i saluti e i riconoscimenti per Nanni Svampa. Da Roberto Maroni, su twitter “Addio a Nanni Svampa, cantore pieno di ironia di una Milano dal volto umano” all’assessore alla cultura Cristina Cappellini su Facebook, “Ci ha lasciato così il grande Nanni Svampa, in una calda notte d’estate, a domandarci se saremo bravi a conservare e a tramandare la sua importante eredità. Lo ricordo, l’ultima volta dal vivo, sul palco di Regione Lombardia, durante il Lombardia Expo Tour, al fianco di Davide Van De Sfroos e di tanti artisti, giovani e meno giovani, che ora hanno il dovere di raccogliere il testimone e portare avanti, con la musica e il teatro, l’identità culturale milanese e lombarda. Proprio come Nanni ha fatto, magistralmente, in tutta la sua carriera”.
E il sindaco di Milano Giuseppe Sala, “La scomparsa di Nanni Svampa colpisce profondamente Milano, le cui tradizioni musicali sono state l’ossatura del suo pensiero critico e della sua ispirazione artistica. La sua esperienza, attenta anche alle più piccole trasformazioni della società in cui viveva, ha saputo innovare linguaggi e sonorità – milanesi ma anche lombarde e francesi, adattandoli a un sentire moderno, impegnato, sempre attuale. Milano perde un interprete attento e sensibile della sua anima più profonda, un vero appassionato della milanesità.
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